Liceo Arnaldo, posa «bis» per la lapide goliardica
Quella di sabato, 5 ottobre, al liceo classico Arnaldo si preannuncia una giornata speciale. Tornerà al suo posto una lapide goliardica che il 10 giugno 1996 fu introdotta nottetempo e collocata sul muro del cortile da un gruppo di ex studenti nel decennale della Maturità (a.s. 1985-86). La massiccia lastra in marmo di Botticino (50x70 centimetri) recitava: «L’uomo diviene ciò che per lui è scritto dagli dei se forgiato dagli uomini e illuminato dalle idee». Messaggio ideale rivolto ai futuri arnaldini, che tuttavia mai la videro. Nonostante la meticolosa cura con cui fu applicata nel cortile dell’istituto, non sfuggì a docenti e collaboratori e fu in breve rimossa, con tanto di denuncia contro ignoti. L’episodio divenne però subito leggenda, rimbalzando dalle colonne della cronaca cittadina al volume del compianto Costanzo Gatta «Fam mia rider», raccolta di scherzi e burle nostrane.
La cerimonia
Dimenticata per quasi tre decenni – non lontano dalla lapide che all’Arnaldo ricorda l’allievo Tito Speri – ora tornerà al suo posto, grazie all’intesa tra l’attuale dirigente, Elena Lazzari, e quegli allievi che la collocarono nel 1996. Questi ultimi agli studenti di oggi offriranno però una riflessione – confortata dagli studi giuridici e dall’esercizio, per alcuni, della professione d’avvocato – circa il fatto che ogni gesto, anche un atto di gratitudine verso il proprio liceo, debba essere compiuto nel rispetto delle regole.
Due i momenti: una cerimonia in aula magna, riservata alle attuali classi quinte del liceo e alle classi terze del 1985/86 oltre che al Consiglio d’Istituto, e un momento pubblico, alle 11.45 nel cortile del liceo di corso Magenta: la posa bis della lapide goliardica.
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