CronacaBassa

Li scambia per ladri e apre un gruppo WhatsApp, ma sono carabinieri

Gianantonio Frosio
L’altra sera a Leno un allarme ha messo in allerta un residente del quartiere Sant’Anna
L'idea era quella di creare un gruppo tra vicini di casa - © www.giornaledibrescia.it
L'idea era quella di creare un gruppo tra vicini di casa - © www.giornaledibrescia.it
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Pensava fossero ladri. Ma erano carabinieri che stavano verificando perché suonasse l’allarme. Lui però lo ha scoperto solo il giorno dopo e nel frattempo aveva creato un gruppo WhatsApp Sicurezza di quartiere «dove potremo scambiarci informazioni rapide, avvisarci reciprocamente della presenza di ladri» che ha raccolto subito diverse adesioni.

I furti in casa, specie in questo periodo dell’anno, sono un problema purtroppo all’ordine del giorno e non c’è paese o quartiere in cui nelle ultime settimane non siano state segnalate incursioni in ville e appartamenti.

La vicenda

Anche per questo, una sera della scorsa settimana, quando un residente del quartiere Sant’Anna di Leno, dove erano state segnalate effrazioni in diverse palazzine, ha sentito suonare la sirena dell’allarme di casa di un vicino ha immediatamente chiamato il 112 e poi si affacciato alla finestra. A quel punto ha notato tre ombre che si muovevano alla luce delle torce elettriche. La sua conclusione è stata la più semplice. Sono i ladri che stanno svaligiando l’appartamento.

Subito è uscito di casa e si è precipitato alla vicina caserma dei carabinieri che però a quell’ora era chiusa. L’uomo non ci ha dormito e la mattina successiva ha creato il gruppo social. Solo dopo ha saputo che i carabinieri erano comunque intervenuti: la caserma era chiusa ma le pattuglie erano sul territorio, e grazie ad un mazzo di chiavi in possesso di un altro vicino avevano ispezionato la casa. Gli stessi militari, della Compagnia di Verolanuova, hanno fatto sapere che solo il «Controllo di vicinato» è la realtà civica di autotutela e segnalazione riconosciuta.

Considerazioni

Dalla vicenda di Leno però restano due fatti da segnalare. Da un lato il tempestivo intervento delle forze di polizia che hanno controllato con una pattuglia la casa in cui stava suonando l’allarme.

La seconda è che il fenomeno dei furti, soprattutto in autunno, esaspera le comunità con i residenti che si sentono insicuri anche nelle proprie case. Non sorprende dunque che più di una persona abbia deciso di fare il possibile per tutelarsi e tutelare i vicini. Iniziative che, come è evidente, non devono mai superare i limiti posti dalla legge

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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