Lettere e visite a Roma: il rapporto di papa Francesco con i bresciani
La morte di papa Francesco riporta alla memoria le numerose volte in cui il pontefice ha colloquiato con i bresciani, in udienza, in pellegrinaggio o tramite lettera
Il rapporto che lega i bresciani a papa Francesco è forte: a saldarlo nel corso degli anni del suo pontificato sono state diverse udienze, lettere e visite. Visite che però, purtroppo, non hanno mai portato papa Bergoglio a Brescia. Ma non per sua volontà: nel 2023 una visita era prevista, ma a causa di un problema di salute fu necessario rimandarla.
La data della nuova visita bresciana non è purtroppo mai arrivata, perché le condizioni di salute del Santo Padre e gli impegni non gli hanno più permesso di incontrare i fedeli della provincia natale di un suo predecessore, papa Paolo VI. Gli scambi epistolari e gli incontri in Vaticano sono comunque numerosi.
Lettere e scambi epistolari
Tra il 2013 – anno in cui è stato eletto papa – e il 2025 papa Francesco ha scritto numerose volte ai fedeli e alle fedeli di Brescia e provincia, con tatto e profondità.
Uno degli scambi più recenti vede protagonisti i bambini della quarta elementare della scuola primaria di Berzo Demo Inferiore: nel marzo del 2023 gli alunni e le alunne si sono visti consegnare una busta proveniente dal Vaticano. Al suo interno c’era la risposta del Santo Padre a una loro lettera nella quale lo mettevano al corrente del loro desiderio di pace in Ucraina.

Bresciano è anche Gianmario Sbalzer, che a quindici anni (erano gli anni intorno al 2017) diventò amico di penna del pontefice. Dopo la morte della madre, iniziò a scrivergli, ricevendo sempre la risposta di papa Francesco.
Proprio da una lettera del Papa è nata poi l’iniziativa Raricomefranci: dopo che il pontefice rispose ai genitori del piccolo Francesco Tedoldi – che avevano scritto al Papa per chiedere conforto – i due decisero di dare vita al progetto per sostenere la ricerca sulle malattie rare, dopo che una malattia rara (la malattia di Pompe) portò via a undici anni il piccolo Francesco, nel 2022.
Le visite dei bresciani
Diverse anche le visite e le udienze dei bresciani dal Papa a Roma, a partire da quella della Diocesi di Brescia nel giugno del 2023.
Il viaggio fu organizzato dopo che papa Francesco (come accennato) declinò l’invito delle Diocesi di Brescia e Bergamo – e delle parrocchie di Concesio e di Sopra il Monte – che chiedevano al pontefice una visita nelle due città per celebrare i due papi territoriali, Giovanni XXIII e Paolo VI. In quel periodo le condizioni di salute del papa non lo permisero, quindi i fedeli e le fedeli organizzarono il pellegrinaggio in Vaticano.
Nel 2018 ci fu anche un’altra importante visita. Durante un’udienza nella Sala Clementina, il Papa incontrò i rappresentanti dell’associazione Una Vita Rara, al termine delle nove tappe della Rare Words Run-Corsa delle Parole Rare, il cui scopo era dare voce a coloro che convivono con la Allan Herndon Dudley Syndrome (AHDS-MCT8).
«Sono sempre contento di incontrare le associazioni per la ricerca e la solidarietà sulle malattie rare. Certo, c'è il dolore per le sofferenze e le fatiche, ma sempre mi colpisce – ne resto ammirato – la volontà delle famiglie di mettersi insieme per affrontare questa realtà e fare qualcosa per migliorarla», aveva detto ai bresciani in quella occasione papa Francesco.
I 120 anni dell’Editrice La Scuola
Più recentemente – lo scorso novembre – il papa ha incontrato anche i rappresentanti dell’Editrice La Scuola, che nel 2024 ha festeggiato 120 anni di attività.
In quell’occasione il pontefice ha parlato della necessità di sottoscrivere un patto educativo che metta insieme famiglie, scuole e società. Solo così si potrà trasmettere «fiducia e audacia» ai giovani che stanno costruendo il loro futuro, aveva dichiarato.

Il premio Paolo VI a Mattarella
Importante per la comunità bresciana fu anche la consegna al presidente della Repubblica Sergio Mattarella del premio internazionale Paolo VI. Fu proprio papa Francesco a consegnarglielo nel 2023.
«Per il modo esemplare in cui ha interpretato l’attività politica e ha assolto, come servizio al bene comune, le responsabilità istituzionali cui è stato chiamato»: così, nella sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano, è stata motivata la consegna del premio. Assegnato dall’Istituto montiniano di Concesio, il riconoscimento è stato consegnato al Capo dello Stato dalle mani di papa Francesco.
La delegazione bresciana di autorità religiose e civili arrivata in Vaticano per assistere alla consegna era nutrita: tra i presenti il vescovo Pierantonio Tremolada, la sindaca Laura Castelletti e la prefetta Maria Rosaria Laganà.
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