Lettera da Canton Mombello: «Non privatemi della mia umanità»

La Redazione Web
A firmarla è un detenuto del Nerio Fischione: «Mi avete tolto la libertà e la dignità, non avete il diritto di togliermi anche la speranza»
La veduta da una delle celle di Canton Mombello - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
La veduta da una delle celle di Canton Mombello - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it

«Un altro risveglio nella mia cella, apro gli occhi e il mio sguardo mette subito a fuoco il blindo, fatto di ferro massiccio, do il buongiorno al mio compagno di cella che dorme nel letto a castello sotto il mio e all'altro sopra il mio, sperando che scendendo non si faccia del male». Inizia così la lettera di Bekim, un detenuto di Canton Mombello: «Alla fine, siamo svegli tutti e nove, sono appena passate le 6.00 del mattino e inizierà la lunga coda per andare all'unico bagno, sperando ognuno

Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.