L’esame per i soccorritori sanitari è irregolare: stop a tutte le sedute

Spiega Areu: «Compromessa l’equità delle valutazioni. Abbiamo attivato tutti gli approfondimenti»
Soccorritori sanitari
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Esame irregolare, al punto che in Lombardia sono state sospese «fino a data da destinarsi» tutte le sedute di certificazione ad addetti del soccorso extraospedaliero. Il direttore dell’Agenzia regionale di Emergenza Urgenza Massimo Lombardo ha comunicato la decisione a Croce Rossa, Anfas, Anas Lombardia e alle altre strutture che in regione si occupano del servizio di soccorso e ambulanza.

Nel Bresciano, ad oggi, sono quindici i corsi formativi in stand by organizzati dalle varie realtà di soccorso, in attesa di conoscere quando potranno sostenere la prova finale di idoneità e, quindi, quando i soccorritori potranno entrare in servizio, coprendo i turni del soccorso sanitario.

Il mondo del soccorso sanitario nella provincia di Brescia è molto ricco e articolato e coinvolge migliaia di volontari. Ci sono soccorritori abilitati a procedure molto delicate (codici rossi, ad esempio) e altri, non meno preziosi, che si spendono a fianco di chi ha bisogno (trasporto dializzati e via dicendo).

Cosa è successo

Nella sessione dello scorso 10 febbraio a Corsico, nel Milanese, ha spiegato Lombardo, sono state riscontrate «irregolarità tali che hanno compromesso l’integrità e l’equità del processo di valutazione motivo per cui la sessione è stata annullata».

Una scelta drastica quella della «sospensione immediata di ogni seduta di certificazione» che ha preoccupato gli enti del soccorso perché di fatto, hanno aggiunto, blocca il turnover dei soccorritori, perché anche se potranno continuare come già previsto «le attività formative già programmate e programmabili, propedeutiche al conseguimento delle certificazioni ad "addetto al Soccorso sanitario extraospedaliero" chi le frequenta non potrà di fatto entrare in servizio».

Da Areu hanno fatto sapere di aver «attivato gli approfondimenti necessari per verificare e permettere la riattivazione delle sessioni entro fine mese» senza aggiungere altro sulle irregolarità.

Perché l’esame

L’esame teorico e pratico deve essere sostenuto da chi lavora sulle ambulanze e si occupa dei casi più gravi, quelli che vengono classificati con il codice rosso, dopo un corso di formazione di 120 ore.

Il «caso» riguarda l’ultimo esame, che si è svolto lo scorso 10 febbraio a Corsico, in provincia di Milano. Una cinquantina i candidati, con il test superato dalla maggior parte di loro. Il primo marzo, una ventina di giorni dopo la prova, i vertici di Areu hanno comunicato ai candidati che l’esame era irregolare e che in Lombardia sono state sospese «fino a data da destinarsi» tutte le sedute di certificazione ad addetti del ad addetti del soccorso extraospedaliero. La decisione è stata comunicata dal direttore generale di Areu, Massimo Lombardo, a Croce Rossa, Croce Bianca, Faps (Federazione associazioni pronto soccorso), Fvs (Federazione volontari del soccorso), Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze, Anas Lombardia (il servizio di soccorso stradale) e a tutte le altre realtà che in Lombardia si occupano del servizio di soccorso in ambulanza.

Una scelta drastica, quella della sospensione, di cui non si ha memoria almeno negli ultimi vent’anni. «Inevitabile», almeno da quanto emerge dalle parole del dg Lombardo, che mantiene tuttavia il massimo riserbo sul tipo di irregolarità riscontrate.

«Sono state tuttavia tali che hanno compromesso l’integrità e l’equità del processo di valutazione» è stata la comunicazione effettuata da Areu. L’Agenzia regionale dell’emergenza e urgenza ha dichiarato di aver «attivato tutti gli approfondimenti necessari per verificare e permettere la riattivazione delle sessioni entro fine mese». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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