Lavori di restauro al Teatro romano: quando, come e con quali soldi
Scavo, rilievo, restauro e conservazione: sono i lavori, da qui a fine 2027, per i quali sarà speso il milione e mezzo di euro stanziato dal Ministero della Cultura per la Soprintendenza di Brescia per il Teatro romano. Lavori che di fatto faranno restare al palo, almeno fino al 2028, il progetto di valorizzazione affidato da Brescia Musei e dal Comune all’archistar inglese David Chipperfield. Sarà anche difficile, se non nelle pause tra un cantiere e l’altro, che nei prossimi quattro anni il teatro possa ospitare spettacoli. L’obiettivo della valorizzazione pensata dalla Loggia è proprio tornare a fruirne come teatro, conciliandolo con il rispetto del sito archeologico.
Il dibattito tra Loggia e Soprintendenza
L’annuncio fatto dal soprintendente Luca Rinaldi è destinato a rinfocolare la diatriba tra Soprintendenza e Loggia. Rinaldi ribadisce quanto affermato qualche mese fa durante un convegno al Paolo VI al quale aveva presenziato anche la sindaca Laura Castelletti: «Prima si deve mettere in ordine la conoscenza del teatro, prodromica a qualunque progetto di valorizzazione. Individuare prima l’architetto è un po’ come mettere il carro davanti ai buoi. È interesse di tutti restituire e valorizzare il teatro ma deve essere garantita la salvaguardia dello strutture» chiarisce. Rinaldi era stato critico anche sull’affidamento a Chipperfield, facendo sapere che avrebbe preferito l’apertura di un concorso di idee.
I fondi per i lavori
Il milione e mezzo di euro stanziato è frutto della legge di bilancio 2018 e nella cassa della Soprintendenza c’è già la prima tranche da 600mila. Il Comune ha inoltre presentato un progetto per richiedere un finanziamento attraverso i bandi emblematici di Fondazione Cariplo. Rinaldi ha fatto intendere che se quelle eventuali risorse, tramite un accordo con la Loggia, confluissero nel progetto della Soprintendenza, i lavori potrebbero anche accelerare.
Il programma dei lavori
La Soprintendenza ripartirà da quanto fatto nel 2023 in una porzione della gradinata inferiore (cavea): rendere più leggibile quanto scavato nel 1995- 1996. L’area sarà divisa in parte orientale e occidentale, per poi cominicare dalla prima. Nel 2024 saranno fatti i rilievi, le indagini preliminari, il progetto e l’avvio del completamento dello scavo del settore a est, cavea e scena. Nel 2025 sarà restaurato il settore orientale, mentre dal 2026 si inizierà a intervenire su quello occidentale, con anche la messa in sicurezza dell’aula dei pilastrini tra il Teatro e il Capitolium. Infine nel 2027 si procederà con il restauro del settore occidentale.
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