Lavoratori Iveco in corteo per il 25 aprile: «Negli scioperi del ’43 il primo segnale dell’antifascismo»
Con un giorno d’anticipo, il tradizionale corteo dei lavoratori dell’Iveco ha inaugurato stamattina le celebrazioni del 25 aprile a Brescia, dai cancelli in via Fiume fino al cippo nel cortile su via Volturno dove sono ricordati gli operai caduti nella lotta di Liberazione dal nazifascismo.
In testa uno striscione della sezione Anpi e della Fiom dell’Iveco, in mezzo al corteo, con una nutrita partecipazione di lavoratori, cittadini e rappresentanti istituzionali, bandiere e labari di Cgil, Cisl e Uil, del Comitato provinciale Anpi e delle Fiamme verdi di Brescia.
Al cippo nel cortile della fabbrica hanno preso la parola il presidente provinciale di Anpi Brescia Lucio Pedroni, l’assessore comunale Marco Fenaroli, intervenuto per il Comune di Brescia, e la costituzionalista Adriana Apostoli. Al centro di tutti i discorsi, l’importanza dei lavoratori nella lotta di liberazione e del lavoro nella successiva storia repubblicana, proprio mentre da Lograto arrivava la notizia dell’ennesima tragedia sul lavoro nella nostra provincia. «Il primo segnale di ribellione al nazifascismo è partito proprio dal mondo del lavoro, con gli scioperi in tante fabbriche dell’alta Italia nel marzo 1943, con le parole d’ordine pace, pane, libertà», ha ricordato il presidente di Anpi Brescia Pedroni.
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