L’appello di Rifondazione: «Si blocchino i cortei neofascisti a Brescia»

Paola Gregorio
Dino Greco e Fiorenzo Bertocchi chiedono sostegno bipartisan e che si costituisca un Comitato antifascista permanente
Il corteo neofascista del 13 dicembre 2024 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il corteo neofascista del 13 dicembre 2024 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Sull’iniziativa prevista al parco Pescheto chiediamo alla Questura: fingerà che siamo di fronte a una semplice manifestazione di idee oppure impediranno, come riteniamo sia loro dovere, un nuovo grave episodio di provocazione politica che con un crescendo inquietante va in scena nella nostra città?». A parlare è Rifondazione comunista, nella persona di Dino Greco, membro della Direzione nazionale. Con il segretario provinciale Fiorenzo Bertocchi ha parlato di «Basta spaccio», manifestazione organizzata dai gruppi di estrema destra che si riuniscono sotto la sigla «Difendi Brescia». L’appuntamento è fissato venerdì 17 gennaio alle 21 al parco Pescheto. In precedenza c’erano stati il corteo neofascista del 13 dicembre e l’«aperitivo identitario» del 28 dicembre.

L’appello alla Questura

«Dopo i noti fatti del 13 e 28 dicembre, nulla si è detto del fatto che malgrado le disposizioni della Questura i fascisti si sono rintanati in via Benedetto Croce, facendo un comizio. Non hanno perso tempo e hanno hanno organizzato una nuova manifestazione – ha detto Greco –. Dietro la presunta lotta allo spaccio di sostanze si nasconde la solita campagna d’odio razzista. La Questura, quando ci ha dato le prescrizioni per il presidio del 28 gennaio, ci ha anche detto che ogniqualvolta c’è un’iniziativa dei gruppi di estrema destra lo comunicano alla Procura ma che quest’ultima non si è mai mossa. Ci auguriamo che stavolta la Questura non si giri dall’altra parte e intervenga per proibire la nuova manifestazione».

Accertamenti

Greco anticipa: «Abbiamo messo assieme un pool di avvocati penalisti che sta lavorando attorno alla possibilità di esibire una querela alla Procura, partendo dal corteo del 13 dicembre per chiedere di accertare i fatti e se contravvengo a leggi dello Stato, come la Scelba e la Mancino. Il Comitato di ordine pubblico avrebbe dovuto intervenire».

Bertocchi sottolinea: «Chiediamo anche ad altri di muoversi rispetto alla manifestazione del 17 gennaio. Se lo vogliono fare in maniera unitaria siamo disponibili a firmare un appello. Ci rivolgiamo anche al centrodestra in Loggia. Che cavalca la situazione, ma lo fa in maniera unidirezionale, cercando di smarcarsi. Invece sta semplicemente approfittando delle iniziative di questi “gaglioffi” per anticipare quello che potrebbe avvenire a Brescia dopo l’approvazione del Ddl sicurezza. Ovvero un’ulteriore stretta repressiva per togliere spazi di agibilità politica a chi vuole manifestare contro il Governo. Pensiamo ci sia necessità che a Brescia si costituisca in maniera permanente un Comitato antifascista per l’applicazione integrale delle leggi già esistenti e se necessario si inizi a ragionare su come inasprire ulteriormente la stretta su questi fenomeni».

Il 16 gennaio, nella Casa della Sinistra in via Cassala, si svolgerà un incontro a cui parteciperanno tutti i soggetti del presidio del 28 dicembre, per costituire, appunto, un’assemblea permanente antifascista.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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