CronacaBassa

L’aeroporto di Montichiari sparisce dai radar: escluso dai finanziamenti Ue

L’approvazione del nuovo regolamento dei «corridoi Ten-t» ha sancito un declassamento per l’infrastruttura bresciana
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L'aeroporto D'Annunzio fuori dai radar dell'UE
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Un’esclusione che ratifica un decollo mai avvenuto. Un declassamento che registra uno status quo in cui i volumi di traffico e di carico, ancorché cresciuti, restano a livelli troppo bassi per gli standard dell’Ue.

E che se di fatto non esclude futuri sviluppi, di certo per ora pregiudica per il «D’Annunzio» ogni potenziale finanziamento da Bruxelles.

«Ten-t» addio

Il Consiglio dell’Ue di trasporti, energia e innovazione – l’organo dell’Unione che riunisce i ministri competenti per materia degli Stati membri – ha approvato i nuovi regolamenti relativi ai cosiddetti «corridoi Ten-t», acronimo di «Trans European Network-Transport», vale a dire la rete trasportistica dell’Unione europea. Sono nove i corridoi via terra principali, destinati a favorire la mobilità di cittadini e merci tra i 27 Paesi, cui si aggiungono quelli ferroviari e marittimi. Cinque interessano l’Italia (e Brescia stessa figura, ad esempio, tra gli snodi ferroviari chiave).

Ma sul fronte aeroportuale, Bruxelles individuava fino a ieri nel nostro Paese 11 aeroporti «core», ossia principali per gli interessi della mobilità transnazionale, e altri 22 «comprehensive», considerati cioè di peso per gli spostamenti nazionali. Nel novero di questi secondi era incluso anche il D’Annunzio di Montichiari, il quale invece è stato espunto dall’elenco, al quale si sono invece aggiunti quelli dell’isola d’Elba, di Perugia e di Rimini (in sostituzione di Forlì).

Le ragioni

Il perché di questa scelta va ricercato in alcune valutazioni espresse già nel 2022 dalla Commissione europea, che aveva evidenziato l’intenzione di declassare l’aeroporto di Brescia perché «non soddisfa i requisiti di volume» (di traffico e carico, ndr).

Al contempo, «trovandosi nel raggio di 100 km degli scali di Bergamo e Verona (il primo nell’elenco degli aeroporti «core», il secondo in quelli «comprehensive», ndr) non può applicarsi il criterio di accessibilità regionale», essendo cioè quest’ultima comunque garantita.

Cosa cambia

L’esclusione di Montichiari dall’orbita «Ten-t» impedisce anche ogni eventuale accesso ai bandi del Programma Cef (Connecting Europe Facility) per lo sviluppo dei corridoi Ue: poco meno di 40 miliardi di euro destinati a cofinanziare di qui al 2030 progetti di potenziamento di reti infrastrutturali.

La definizione del nuovo regolamento è frutto di una negoziazione tra gli Stati membri e la Commissione trasporti, che il vicepremier e ministro dei Trasporti italiano Matteo Salvini saluta con soddisfazione, dal momento che «consolida il ruolo dell’Italia quale hub logistico euromediterraneo», in particolare attraverso «l’inclusione del porto di Civitavecchia quale porto di Roma nella rete Centrale e il nuovo tracciato del Ponte sullo Stretto di Messina».

Nel frattempo il D’Annunzio, che si candida ad essere un ponte per l’Africa, sparisce dai radar dell’Europa che conta.

La Provincia

«La notizia riguardante il fatto che l'Unione Europea abbia declassato l'aeroporto di Montichiari lascia il Sistema Brescia sgomento – dichiara il presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini -. Stiamo lavorando da anni affinché questa struttura sia valorizzata e ora apprendiamo che non riceverà più finanziamenti».

E continua: «Siamo in Lombardia, uno dei motori dell'Italia, dove ci sono altri tre aeroporti che stanno collassando. Montichiari è strategico, potrebbe essere declinato anche per i passeggeri, non solo per le merci. È vicino al Garda, meta turistica tra le più importanti in Italia; porterebbe economia e sviluppo a una provincia già attiva, viva, dinamica. Creerebbe posti di lavoro. Faccio appello ai parlamentari europei bresciani appena eletti affinché intervengano per sostenere il Sistema Brescia e per rilanciare questo aeroporto, che merita di essere al centro di politiche attive e concrete».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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