L’addio di Pontevico ai coniugi morti nel maxi tamponamento in A21
«Ora siete due angeli. Dal cielo, insieme, aiutate Fabio e noi che restiamo qui». Le parole della nipote di Antonella e Pietro risuonano nel silenzio commosso dell’abbazia di Pontevico. Ai piedi dell’altare, affiancati, ci sono i feretri di Pietro Pelucchi, 75 anni, e di Antonella Mombelli, 68. Insieme nella vita e nella morte.
Quarantasette anni di matrimonio spezzati lunedì 5 febbraio sulla A21, una maledetta mattina di nebbia. Morti nell’auto travolta da altri mezzi, nei pressi del casello di Manerbio mentre andavano a un funerale.
Generosità
«Caro Pierino, ricorderemo sempre la tua generosità», dice la donna all’ambone. Fabio, il figlio della coppia, i fratelli Lucia, Agnese, Guido e Luciana Pelucchi, hanno affidato a lei il compito di salutare Pietro e Antonella. Poche ma intense parole. Dell’uomo ricorda «la simpatia, la battuta pronta», l’amore per la moglie. «Lella, tu eri la sua spalla. Nei momenti difficili gli prendevi la mano e vi facevate forza». Di Lella sottolinea «la grande umanità dimostrata nel lavoro e nella vita quotidiana».
L’addio alla coppia arriva undici giorni dopo la tragedia. Un tempo lunghissimo di sofferente attesa per parenti e amici, dovuto alle lungaggini per avere il nulla osta dal magistrato. Quella dannata mattina Pietro e Antonella si stavano recando in montagna per una cerimonia funebre, l’addio al proprietario della casa in cui erano soliti trascorrere le vacanze. Un terribile appuntamento con il destino.
E la comunità di Pontevico si presenta numerosa al funerale. L’abbazia è gremita. Antonella e Pietro erano molto conosciuti in paese. Le circostanze della morte hanno aggiunto strazio e partecipazione.
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