«La Tenda di Sara»: una casa temporanea per chi non ce l’ha
Avere un posto dignitoso dove vivere, stare al sicuro e ricevere assistenza legale e psicologica può essere un miraggio per una persona che fugge da paesi dove guerre, povertà e abusi sono la quotidianità. In via San Zeno 174, dove ha sede il Telefono Azzurro Rosa, il miraggio è diventato realtà per una dozzina di donne, quasi tutte provenienti dall’Africa, che abitano negli spazi della casa di accoglienza «La Tenda di Sara».
Al primo piano della struttura, proprio sopra la sede del Telefono Azzurro Rosa, questa mattina è stata inaugurata la struttura per l’ospitalità temporanea (fino a un massimo di 18 mesi) con 14 posti letto, bagni, una cucina e un ampio salone. Prima di approdare in via San Zeno «La Tenda di Sara», nata nel 2023 come corrispettivo femminile della «Tenda di Abramo», che dal 1999 accoglie e aiuta uomini provenienti da paesi stranieri, era ospite della parrocchia di San Francesco Da Paola dei padri Comboniani.
Da poco c’è stato il trasferimento, che è stato ufficializzato con la cerimonia di inaugurazione alla quale hanno preso parte anche rappresentanti del Comune e della Regione e la presidente del Telefono Azzurro Rosa, Ivana Giannetti. «Le persone accolte grazie dalle Tende, specialmente gli uomini, sono giunti qui tramite i cosiddetti viaggi della speranza - spiega Fabrizio Colombo, presidente dell’associazione Tenda di Abramo -. Brescia una speranza la sta dando, nonostante ci siano delle difficoltà palesi, specie nel momento in cui, a un certo punto del percorso verso l’autonomia, arriva il momento di trovare loro una casa: non sono in molti a voler affittare a uno straniero».
«La Tenda di Sara», così come quella di Abramo, apre le sue porte a chi si trova in una situazione di emergenza abitativa, a stranieri, extracomunitari o comunitari regolarmente presenti sul territorio e a coloro che affrontano la perdita transitoria dell’abitazione o sono senza fissa dimora. Con le donne viene dato un tetto sulla testa e assistenza anche a eventuali figli minori. «Faremo il possibile affinché ogni donna che varcherà questa soglia possa sentirsi parte di una comunità» è stato detto nel corso dell’inaugurazione.
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