La situazione di sovraffollamento a Canton Mombello non migliora

La Redazione Web
Secondo l’ultimo dossier Antigone, il carcere bresciano resta al secondo posto in Italia con il 207,1% di livello di occupazione
Uno scorcio del carcere di Canton Mombello - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio del carcere di Canton Mombello - © www.giornaledibrescia.it
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Brescia ancora una volta è tristemente sul podio per la condizioni di vita in carcere. Canton Mombello è infatti il secondo penitenziario tra gli otto in Italia dove il sovraffollamento supera il 190%. Comanda Milano San Vittore maschile (227,3%), poi appunto Canton Mombello (207,1%), Foggia (199,7%), Taranto (194,4%), Potenza (192,3%), Busto Arsizio (192,1%), Como (191,6%) e Milano San Vittore femminile (190,7%). Lo riferisce «Le carceri scoppiano», un dossier Antigone presentato stamattina a Roma. Il tasso di affollamento reale del sistema penitenziario è a quota 130,6% e sono circa 14mila le persone in più rispetto ai posti letto regolamentari. Gli istituti non sovraffollati sono solo 38.

A Brescia, il Nerio Fischione ospita oltre 330 detenuti, con un limite massimo di capienza che non arriva a 190 posti.

L’iniziativa dei detenuti

Solo la scorsa settimana i detenuti a Canton Mombello hanno incontrato la garante Luisa Ravagnani, che ha raccolto l’ennesima richiesta di aiuto: «Noi detenuti del Nerio Fischione abbiamo scelto di intraprendere la strada del dialogo con le Istituzioni piuttosto che quella delle iniziative di protesta interne agli istituti», si legge nella lettera indirizzata, tra gli altri, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio. I detenuti fanno riferimento ad un’iniziativa nata nel settembre del 2022: la «Mir - Manifestiamo insieme responsabilmente».

Qualche giorno prima era stata la Commissione carcere regionali a visitare Canton Mombello. In quell’occasione, la consigliera Miriam Cominelli (che aveva richiesto la visita) aveva sottolineato quanto sia importante il lavoro del personale, che deve comunque fare i conti con un serio problema di organico, e quanto sia necessario intervenire con urgenza con l’ampliamento della struttura, soprattutto in chiave di recupero dei detenuti».

Proprio di recupero avevano parlato gli stessi reclusi in giugno, sottolineando come le condizioni di sovraffollamento non mettano nessuno in condizione di essere rieducato.

L’ampliamento

Brescia intanto attende aggiornamenti da Roma sul possibile ampliamento della struttura carceraria. Se è infatti confermato il budget per Verziano, non ci sono notizie definitive per il Nerio Fischione.

«Come più volte ribadito da parlamentari e commissioni, anche europee - ha dichiarato in aprile la sindaca Laura Castelletti - quella struttura va definitivamente chiusa perché non più in grado di rispondere alla funzione di recupero e risocializzazione di chi sta scontando la pena. Il solo trasferimento di una parte dei detenuti del Nerio Fischione a Verziano è un’opzione inadeguata per rispondere a una criticità che, come sottolineato anche recentemente dalla Garante dei detenuti, è ormai intollerabile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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