La seconda vita della Pinacoteca: giardini aperti e mostre temporanee
Non arriverà tutto insieme: si parla di tre step, nella migliore delle previsioni di due. E per azionare il tasto dei cantieri serve prima incamerare il semaforo verde (prescrizioni incorporate) dalla Soprintendenza, con la quale però stavolta il dialogo è già stato avviato «preventivamente», per essere certi che la direzione intrapresa abbia tutte le carte in regola per arrivare a destinazione. Esaurite le premesse d’obbligo, ecco il punto: la Pinacoteca Tosio Martinengo si prepara a vivere la sua seconda vita.
Cioè? È arrivato il turno degli spazi rimasti «in pausa» dalla grande ristrutturazione precedente, quella che ha riportato residenti e turisti a passeggiare tra le sue sale e i suoi corridoi. E così, il piano terra diventerà la casa delle esposizioni temporanee, il porticato verrà chiuso (mentre il cortile resterà a cielo aperto, visto che il progetto della copertura è archiviato: «Non è possibile, dunque facciamo retromarcia» conferma la Loggia), si farà spazio a una caffetteria alla quale si potrà accedere indipendentemente dall’acquisto del biglietto per visitare le opere in mostra, opportunità che varrà anche per il giardino. Cronoprogramma permettendo, tra il 2025 e il 2026 chiunque potrà infatti passeggiare nello spazio verde, proprio come avviene ora per il Viridarium a Santa Giulia.
Il programma
A fare il punto della situazione sono stati, ieri pomeriggio, l’assessore ai Lavori pubblici Valter Muchetti e l’architetto Anna Begni durante la Commissione presieduta da Mirco Biasutti. Da cosa si parte? C’è una scaletta delle priorità: in cima ci sta la chiusura del porticato con un gioco di vetrate. «Queste proposte sono già state condivise con la Soprintendenza, che però ora dovrà valutarle e sta lavorando all’istruttoria» specifica Begni.
L’obiettivo - precisa Muchetti - è «eseguire i lavori a lotti: contiamo di arrivare per quest’anno alla progettazione esecutiva per il via ai cantieri, così da eliminare il tunnel provvisorio. Se poi si riusciranno ad accorpare il prossimo anno gli ultimi due lotti, ben venga».
Seconda e terza tranche prevedono il recupero delle sale espositive al piano terra, la contestuale sistemazione degli spazi che verranno adibiti a caffetteria (con il raddoppio dei servizi) e la realizzazione del nuovo ascensore (una delle opzioni lo propone all’esterno). L’ultimo atto del nuovo restyling riguarderà il giardino, che tornerà ad essere accessibile al pubblico anche senza l’acquisto del biglietto per la visita alle collezioni della Pinacoteca, esattamente come per la caffetteria.
Al momento a bilancio è stanziato un milione di euro per ciascuna annualità dal 2024 al 2026. E il contenzioso con il precedente progettista nominato dal Ministero? «Si è chiuso, il Tar ha dato ragione al Comune, dunque il problema legale è risolto» conferma l’assessore.
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