La protesta dei trattori: «Da lunedì alzeremo l’asticella se non avremo risposte»
«Da lunedì alzeremo l’asticella se non avremo risposte». Gli agricoltori bresciani di «Riscatto agricolo» annunciano nuove proteste in strada e in piazza, con lo sguardo e l’orecchio rivolti a Roma. Nel quinto giorno di proteste, le istanze sono le stesse ribadite durante la settimana: «abbassare i costi per i coltivatori».
E mentre la Francia brucia, a Brescia si opta per la linea attendista e cauta con due giorni dedicati alla sensibilizzazione della comunità, per spiegare le ragioni della protesta, motivare i disagi e assaggiare i prodotti locali made in Brescia.
Dalla mattina la delegazione che in via della Maggia piantona l’area del presidio ha iniziato a ingrossarsi: cinquanta trattori disposti simbolicamente compongono la scenografia dell’area. Un palco, un’area food, al centro una vera e propria piazza adornata da divani, fari e striscioni. Al centro un fuoco per affrontare le temperature rigide della sera.
Per tutto il pomeriggio di sabato (e poi domenica) «porte aperte», insomma, nel parco dei trattori. «Non siamo contro i cittadini, che anzi vogliamo dalla nostra parte», ripete il portavoce Davide Pedrotti. Ma dalla prossima settimana le barricate potrebbero tornare ad innalzarsi.
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