La pesca di sardine nel lago d’Iseo si fa difficile

Veronica Massussi
Per i pescatori sebini è stato un anno anomalo: «Esemplari più grandi del solito, ma non è affatto un bene»
Pescatori di sardine in riva al lago d'Iseo - © www.giornaledibrescia.it
Pescatori di sardine in riva al lago d'Iseo - © www.giornaledibrescia.it
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È uno degli ingredienti principali delle sagre estive del lago d’Iseo, da Marone, dove dal 5 al 7 luglio si terrà la trentaduesima edizione della «Sardinata», a Riva di Solto a Sarnico. Ma quest’anno la sardina o agone di lago è più ricercata del solito.

Le cause

Vuoi per le temperature basse, vuoi per il livello del lago molto più alto del solito, vuoi per le copiose piogge che tra maggio e giugno si sono riversate nel Sebino, la sardina ha fatto capolino a riva, per la gioia dei pescatori. Poi, per qualche giorno, è sparita nei fondali, per ritornare, ma sempre come fosse in standby dal suo periodo di frega.

Lo confermano gli hobbisti che dal 15 giugno, data di apertura della pesca, si sistemano sui lungolaghi dei paesi rivieraschi con le lunghe canne, ma anche i pescatori professionisti. Solitamente le sardine si avvicinano alla riva per deporre le uova e dal 1° maggio al 15 giugno è vietata la pesca per questo motivo. Poi, una volta liberalizzata, si possono pescare per tutto il resto dell’anno, ma dopo aver deposto le uova tornano nelle acque profonde. I pescatori professioni dicono che quelle pescate quest’anno sono più grosse, ma questa non è una nota positiva, anzi, significa che mancano quelle di una generazione.

Anno anomalo

«È un anno strano - confermano dalla Cooperativa dei pescatori di Clusane d’Iseo - ci sono state volte in cui ne abbiamo pescate tra i 25 e i 30 chili e altre in cui non si sono viste. Sono state bloccate dal maltempo, ma adesso dovrebbero essersi stabilizzate».

La pesca migliore alla sardina, per i pescatori professionisti, è quella invernale, ma quella estiva fa più tendenza e il pesce fresco è richiesto anche per le varie grigliate all’aperto. In inverno invece la maggior parte del pescato viene essiccato per la sua conservazione e per la proposta della sardina con polenta, una delle ricette divenute un must del territorio lacustre del Sebino.

Caccia al siluro

Dallo scorso anno per tutelare sempre la biodiversità del lago d’Iseo i pescatori professionisti, l’ente della Riserva delle Torbiere e il Comune di Iseo si sono uniti per affrontare, con un’azione doppia, le specie più invasive. Da una parte le sardine, per la prima volta, sono state incubate nell’incubatoio ittico di Clusane, dall’altra si porta avanti una continua e proficua pesca del siluro dal momento che il progetto è in continuità con quello dello scorso anno. Il siluro è uno dei maggiori predatori di questo pesce e lo scorso anno, nel periodo di frega delle sardine, sono stati catturati molti siluri che si spingevano a riva, inseguendo gli agoni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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