La nuova strada nei boschi di Irma sta facendo discutere
Una strada nel bosco, che faciliti i lavori di recupero delle zone intaccate dal bostrico nella località Vezzale: è stato questo il tema caldo del primo Consiglio comunale di Irma andato in scena a inizio mese. Nell’incontro che ha inaugurato il sesto mandato di Mauro Bertelli (riconfermato primo cittadino alle elezioni tenutesi lo scorso giugno), la minoranza guidata da Cristian Aldeni ha infatti presentato un’interpellanza per chiedere chiarimenti riguardo una nuova via nei boschi.
«Il progetto – ha detto il consigliere di minoranza Ernesto Mozzoni – era quello di una strada larga 3 metri e lunga circa 440, ma il risultato è quello di una via larga una decina di metri e lunga 750. Non ci sono stati i controlli dei vincoli ambientali e dei rischi idrogeologici e paesaggistici durante i lavori». Il gruppo di Aldeni ha sottolineato l’importanza del crinale, chiamato Culem di Vezzale, indicato come zona da proteggere in quanto sito di raccolta dei funghi dall’alto valore naturalistico. «Si sarebbe dovuto procedere all’esbosco per realizzare i lavori con altre metodologie più attuali, senza distruggere la zona – ha chiosato la minoranza –. Ogni qualvolta si asporta con mezzi meccanici il substrato di 30 centimetri del bosco che regola il clima e la vita batterica della crosta terrestre si fa un danno che impiega duemila anni ad essere risanato».
La difesa del sindaco
A favore della tutela e della cura del bosco e del suo territorio si è però nettamente schierato anche il sindaco Mauro Bertelli: «Il progetto di cui parla la minoranza – ha precisato il primo cittadino – è stato prima di tutto realizzato dal consorzio forestale, che ha presieduto i lavori insieme a un tecnico e che aveva tutte le responsabilità del caso. Inoltre, la strada era necessaria: in località Vezzale ci sono residenti e un ristorante, non potevamo usare la via d’accesso principale, chiudendola per far passare i camion per l’esbosco e rischiando di isolare chi vive la zona, tra cui i cacciatori che a settembre inizieranno a transitare di qua. Creare una nuova via percorribile dalla ditta che si occuperà dei lavori era fondamentale per tutti».
Una questione di necessità, di praticità e di buon senso, per Bertelli, che ha chiarito anche le misure della via. «So che ci sono dei punti un po’ più larghi, ma parliamo di strade di montagna facilmente soggette all’erosione: inoltre si tratta di una via che servirà per lavori ingenti, che richiedono trasporti importanti. Parliamo di 2.500 chilogrammi di materiale da rimuovere».
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