La Notte delle edicole a Brescia: «Servono più finanziamenti»
La «Notte delle edicole», organizzata dal sindacato nazionale Giornalai d’Italia (SI.NA.G.I.), è stata un’iniziativa simbolica volta a sostenere un settore in crisi e a richiamare l’attenzione sulla rete delle edicole, una realtà sempre più in pericolo. La manifestazione si è svolta mercoledì 20 novembre, in diverse città d’Italia.
In città
A Brescia si è tenuta davanti all’Edicola Tosoni, in via del Sebino 49, che è rimasta aperta, svolgendo il ruolo di simbolico faro per gli edicolanti locali e non solo. Numerosi professionisti del settore si sono radunati presso l’edicola, mentre molte altre attività della provincia hanno lasciato accese le proprie insegne per mostrare il loro supporto.
L’obiettivo era sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una riflessione sull’importanza di salvaguardare il settore dell’editoria in tutte le sue forme. La serata, arricchita da un momento conviviale con un rinfresco, è stata l’occasione per riflettere su una crisi che non riguarda soltanto i giornalai, ma l’intera filiera editoriale. Una crisi che colpisce e minaccia il pluralismo dell’informazione, tutelato dalla Costituzione italiana, e che rischia di affievolire ulteriormente anche quel senso di comunità che le edicole contribuiscono a creare nei quartieri.
Punto d’incontro
Come ha sottolineato Massimo Arrigoni, segretario provinciale del SI.NA.G.I., «l’edicola è un punto di incontro, un simbolo di pluralismo dell’informazione, un luogo che nel quartiere diventa anche un centro sociale per chi, per vari motivi, ha difficoltà a muoversi».
Arrigoni ha poi aggiunto: «Quando in un quartiere chiude un’edicola, si spegne un faro che rappresenta un punto di riferimento per i servizi e le necessità dei cittadini». Da decenni, i contributi pubblici all’editoria non sono sufficienti per sostenere il settore.
Il fondo
Negli ultimi anni, qualche passo avanti è stato fatto grazie alla creazione del «Fondo straordinario per l’editoria», che ha permesso di destinare alle edicole alcuni aiuti sotto forma di credito d’imposta. Tuttavia, queste risorse, pur rappresentando un piccolo sollievo, sono state considerate insufficienti dai rappresentanti della categoria. Sempre Massimo Arrigoni ha sottolineato come la crisi del settore abbia portato «alla chiusura di metà delle edicole in Italia negli ultimi 10 anni». I fondi pubblici sono infatti, solo «gocce nell’oceano» rispetto alle reali necessità del settore.
Finanziamenti
La vera questione, sottolinea il SI.NA.G.I., è che la rete delle edicole non può continuare a dipendere da una disponibilità straordinaria di fondi, costantemente esposta alla precarietà delle decisioni politiche del momento. È necessario adottare una misura strutturale: un finanziamento continuo e garantito che permetta agli edicolanti di pianificare il futuro con maggiore serenità e maggiori concessioni per informatizzarsi e offrire maggiori servizi ai propri clienti.
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