La neve sulle cime bresciane, dal Tonale alla Maddalena
Come previsto e annunciato nei giorni scorsi, tra il pomeriggio di sabato e la mattinata di domenica è scesa la neve sulle cime bresciane, anche a quote abbastanza basse, intorno ai 700-800 metri.
E così, dopo le aperture degli ultimi giorni, gli impianti di risalita bresciani – dall’Alta Val Camonica al Maniva – hanno potuto beneficiare della coltre bianca caduta in queste ore. Al Tonale, nonostante la nebbia e il freddo pungente, tanti gli sciatori sulle piste, soprattutto dei campi scuola.
Ma anche la città di Brescia ha avuto il suo assaggio di neve, con la Maddalena appena imbiancata.
Come misurare l’accumulo
Quando nevica, il parametro più importante da prendere in considerazione è, ovviamente, lo spessore della coltre bianca. Per avere un dato attendibile è necessario rispettare le norme stabilite dall’organizzazione meteorologica mondiale. Prima regola: la rilevazione ufficiale dev’essere effettuata su una tavoletta di legno, posizionata lontano da ostacoli e fonti di calore. Molti credono che misurare l’altezza del manto bianco su un prato sia la stessa cosa, ma non è affatto così, perché i fili d’erba creano uno spessore aggiuntivo. Quando si parla di accumuli, si fa riferimento al massimo spessore raggiunto dalla coltre di neve, prima di compattarsi.
Emblematico ciò che accadde a Mompiano il 10 marzo 2010: i 24 centimetri caduti in mattinata divennero ben presto la metà, a causa delle temperature superiori allo zero. Una curiosità: a Brescia, per trovare l’ultima nevicata con almeno 15 centimetri di accumulo, dobbiamo tornare al 2015.
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