Cronaca

La manifestazione pro Palestina sostiene il consigliere Ashkar

Nel sostenere la lotta palestinese il Comitato ha sottolineato: «L’antisionismo non c’entra niente con l’antisemitismo»
Il presidio pro Palestina © www.giornaledibrescia.it
Il presidio pro Palestina © www.giornaledibrescia.it
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Mentre la seduta del Consiglio comunale si avviava verso la sua conclusione, sotto il portico della Loggia iniziava la manifestazione pro Palestina. Stop al genocidio e stop ai bombardamenti. È questa la richiesta più forte, che si lega di conseguenza alla volontà di vedere libere Gaza e la Palestina.

«Vogliamo esprimere la nostra solidarietà al popolo palestinese, che combatte con forza nella resistenza al genocidio di Israele». Le parole di Alfredo Barcella sono chiare e inequivocabili. «Chiediamo ai nostri politici di intervenire contro Netanyahu – prosegue –: solo con delle vere sanzioni si può colpire il suo governo fascista e sperare così che la politica di Israele cambi. Noi continueremo le nostre iniziative e proseguiremo con le manifestazioni. È straordinario che anche con la pioggia ci sia così tanta gente a lottare insieme».

Erano infatti circa duecento le persone radunate fuori dall’ingresso di Palazzo Loggia. Tante le bandiere palestinesi, mescolate con le Kefieh e i cori «Israele fascista, stato terrorista». Tra i partecipanti anche qualche consigliere comunale, che si è fermato una volta terminata la seduta.

Il caso

«Come Coordinamento Palestina di Brescia abbiamo voluto essere in Consiglio comunale per vigilare – spiega Umberto Gobbi –. Era prevedibile che il centrodestra riprendesse il caso Ashkar per attaccare il consigliere. Sono le stesse persone che in passato hanno criticato le scelte dei consiglieri Labaran, Gastaldi e Catalano».

Si entra poi nel merito della questione. «Tutti abbiamo visto il post condiviso da Ashkar nel quale si proponevano analogie preoccupanti tra un genocidio tremendo contro gli ebrei e un genocidio tutt’ora in atto in Palestina. A qualcuno quel post può non piacere, ma c’è un dato di fatto: non c’è nulla di antisemita».

L’intervento prosegue e si concentra anche sulla sindaca. «Ha detto che Ashkar ha sbagliato – continua Gobbi –, ma poi ha utilizzato una frase pericolosa: “proprio per contrastare tali comportamenti il Consiglio ha sottoscritto la definizione di antisemitismo dell’Ihra (l’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, ndr)”».

Per Gobbi approvare quella definizione è stato un grave errore. «L’antisionismo non c’entra niente con l’antisemitismo», conclude. E Barcella ricorda: «Noi siamo anche antifascisti e antirazzisti». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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