La malattia in Congo resta senza un nome
Resta ancora senza nome la malattia non diagnosticata che nella Repubblica democratica del Congo ha colpito almeno 416 persone e causato 31 decessi da ottobre, ma dai primi test effettuati è emerso che l'80% dei campioni esaminati è risultato positivo alla malaria. Segno che all’origine della malattia misteriosa potrebbero anche esserci più patologie coesistenti.
E se resta alto l’allarme nel Paese africano, soprattutto perché ad essere colpiti sono in maggioranza i bambini, in Italia si attendono gli esiti degli esami su due potenziali pazienti con sintomi influenzali assimilabili alla malattia.
Il punto
A fare il punto della situazione, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: «Dei 12 campioni iniziali raccolti in Congo – ha spiegato – 10 sono risultati positivi alla malaria, anche se è possibile che sia coinvolta più di una malattia». La maggior parte dei casi e dei decessi sono stati riscontrati in bambini di età inferiore ai 14 anni, nel distretto di Panzi, nella provincia occidentale di Kwango, ad oltre 700 chilometri dalla capitale Kinshasa.
Nei giorni scorsi l’Oms e il governo locale hanno inviato team di esperti. L’area soffre di alti livelli di malnutrizione e bassa copertura vaccinale, lasciando i bambini vulnerabili a una serie di malattie tra cui malaria, polmonite, morbillo. In ogni caso, ha assicurato, il numero uno dell’Oms, «ulteriori campioni saranno raccolti e analizzati per determinare la causa o le cause esatte».
In Europa
Intanto, l’allerta per la malattia sconosciuta è arrivata anche in Europa e in Italia, dove si è potenziato il monitoraggio ai posti di frontiera e per i voli aerei provenienti dal paese africano. In Italia, due persone hanno presentato sintomi che potrebbero essere collegati alla malattia. Il primo caso l’uomo rientrato dal Congo, ricoverato nei giorni scorsi a Lucca e già dimesso: si attendono gli esiti sui campioni prelevati e inviati all’Istituto superiore di sanità per le analisi.
Il secondo caso una donna che presentava una sintomatologia influenzale dopo essere rientrata dal Congo, ricoverata nei giorni scorsi all’ospedale di Cosenza e poi dimessa. Anche per lei si attendono i risultati degli esami in corso all’Iss. Le autorità sanitarie escludono al momento il rischio di contagio.
Au cours des dernières 24h, nos équipes conjointes @WHO @MinSanteDRC ont pu arriver dans la zone touchée par la maladie non diagnostiquée de #Panzi🇨🇩. L’OMS a renforcé sa présence, fournissant des intrants médicaux, menant des enquêtes & apportant un soutien vital à la communauté pic.twitter.com/r5BPCmwlou
— OMS RDC (@OMSRDCONGO) December 11, 2024
Esperti Oms precisano tuttavia come il numero di infezioni nell’area del paese africano sia in linea con quanto previsto in questo periodo dell’anno, considerata la stagione delle piogge in corso che si associa spesso a un aumento di malattie respiratorie, influenza e malaria. E, fanno notare, l’evoluzione dei casi non ha fatto registrare un aumento esponenziale in poco tempo, come probabilmente accadrebbe se fossimo dinanzi ad una malattia del tutto nuova.
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