La giungla degli sfalci: come funziona la raccolta del verde in provincia
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Porta a porta, su appuntamento, nei green box e all’isola ecologica. Paese che vai, sistema di raccolta verde che trovi, sempre nell’ottica di ottimizzare il servizio. Per mesi il tema ha tenuto banco in città e le polemiche hanno portato il Comune a rivedere al ribasso le tariffe della raccolta degli sfalci porta a porta, pur non facendo passi indietro sull’eliminazione dei green box e sull’incentivazione del compostaggio e dell’accesso alle isole ecologiche.
Ecco una panoramica di come funziona in provincia di Brescia.
Tra Garda, Valsabbia e Bassa

Sul Garda, dove il servizio è gestito da Garda Uno, si è praticamente detto «addio» ai green box ormai da anni. Stanno resistendo solo Moniga e Soiano: nel primo paese è attiva una «piazzola del verde «che può essere utilizzata nel fine settimana, nel secondo d’estate (da quest’anno) si può conferire il verde all’ex isola ecologica il sabato pomeriggio. L’alternativa è recarsi al centro di raccolta, che nei due casi di specie è quella di Manerba.
Nella stragrande maggioranza dei Comuni gardesani è attivo il servizio di raccolta a domicilio: un servizio a iscrizione, per cui è previsto l’acquisto di un contenitore carrellato da esporre fuori casa nel giorno stabilito. Funziona così a Desenzano, Lonato, Manerba, Padenghe, San Felice, Polpenazze, Salò e Toscolano. Anche per i residenti di questi paesi, in ogni caso, permane la possibilità di recarsi al centro di raccolta. Che è l’unica possibilità per i cittadini dei Comuni non menzionati.
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Quanto ai paesi in carico a Cbbo, dalla Bassa alla Valle Sabbia, «resistono» con i green box sette dei 17 Comuni: Montichiari, Capriano, Calvisano, Carpenedolo, Ghedi, Isorella e Montirone. Anche tra i paesi serviti dal Consorzio sta però prendendo piede la raccolta domiciliare del verde. Esiste già a Castenedolo e a Mazzano (in estate settimanale, una volta ogni 15 giorni da novembre a febbraio), a Flero (in estate), Nuvolento, Nuvolera e Poncarale. Ad Acquafredda, Remedello e Visano gli scarti del verde devono essere conferiti al centro di raccolta, così come a San Zeno Naviglio, che tra l’altro è l’unico paese di Cbbo dove sopravvivono i cassonetti a calotta.
Nell’Ovest bresciano
Porta a porta o all’isola ecologica sono i metodi più diffusi nell’Ovest Bresciano. Per i circa 50mila residenti dei territori gestiti, attraverso un contratto di servizio ad hoc siglato nel 2023 con Linea Gestioni (poi entrata nell’orbita di Aprica) - Rovato, Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno e Passirano - si prevede che un giorno a settimana sia possibile lasciare fuori dalla propria abitazione sfalci e potature, pur restando attiva l’opzione isola ecologica.
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Situazione analoga anche a Erbusco: fino a 15kg fuori casa, altrimenti si va al centro di raccolta comunale. Ad Adro e Capriolo, invece, conferimento del verde unicamente nel centro di raccolta comunale. A Iseo infine tre opzioni: isole ecologica, per sfalci saltuari; un contratto annuale per lo svuotamento settimanale di un carrellato da 240 litri in comodato gratuito o possibilità di richiedere una compostiera.
Valcamonica
La gestione del verde, in Vallecamonica, non ha mai dato grossi problemi. Il sistema applicato è misto: per circa la metà dei Comuni, ovvero una ventina, il servizio prevede il conferimento nelle isole ecologiche e per l’altra metà attraverso il conferimento personale negli appositi cestoni stradali di colore verde. Di conseguenza, il costo per cittadino varia parecchio.
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È anche per questo che l’autorità Arera, per contenere i costi e applicare servizi sempre più «taylor made», è sempre più indirizzata a eliminare i cassoni, pagati dall’intera collettività ma utilizzati, nella realtà, da pochi.
Valtrompia
In Valtrompia sono sempre meno i Comuni che hanno deciso di mantenere i green box sul territorio. Sarezzo è uno di questi, mentre la stragrande maggioranza delle Amministrazioni ha optato per il conferimento in discarica degli sfalci. All’origine di questa decisione c’è l’inciviltà: troppo spesso nei green box venivano gettate svariate tipologie di rifiuti, perfino sanitari ed elettrodomestici, con conseguenti spese maggiori per lo smaltimento.
A Bovezzo, ad esempio, nel 2021 i cassoni del verde sono stati mandati in pensione. Ai cittadini sono state date due possibilità: chi vuole può portare il verde direttamente in discarica (la cui apertura è stata estesa), mentre coloro che preferiscono la comodità possono richiedere il servizio porta a porta, che ha un costo di 70 euro all'anno per le utenze domestiche e di 100 per le non domestiche. Tendenzialmente, comunque, la linea tenuta dalle Amministrazioni locali prevede che gli sfalci debbano essere portati all’isola ecologica: così avviene anche in Alta Valtrompia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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