La famiglia di Giada Zanola a Padova stasera la fiaccolata

Il sindaco di Vigonza ha indetto la manifestazione come segno di vicinanza dopo la morte della 33enne di Folzano. Per la polizia è stata uccisa da Andrea Favero
Giada Zanola - © www.giornaledibrescia.it
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Lo hanno scritto sui manifesti. E vogliono farlo sentire con una fiaccolata: «L’amore non uccide». È in programma questa sera alle 20.30 a Vigonza, in provincia di Padova, la fiaccolata promossa dal comune veneto per ricordare Giada Zanola, la 33enne di Folzano che mercoledì notte è morta cadendo da un cavalcavia della A4.

La giovane donna, mamma di un bambino di tre anni, da tempo viveva in Veneto, prima in provincia di Venezia e ora in quella di Padova, e proprio a Vigonza nel 2022 aveva comprato casa. La Polizia di Stato non ha dubbi: Zanola è stata uccisa dal compagno Andrea Favero, 39 anni, che da giovedì si trova in carcere e che venerdì nell’interrogatorio di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il sindaco del paese, Gianmaria Boscaro, ha promosso l’iniziativa e i familiari di Giada, il papà, la sorella e il fratello hanno fatto sapere che saranno presenti. Federica, sorella di Giada, si trova a Padova e intervistata da un quotidiano locale ha ribadito quello che l’altro fratello, Daniel, aveva detto a Folzano poche ore dopo aver saputo della morte della sorella: «Per noi Andrea era a posto, non abbiamo mai saputo che fosse un violento».

Nel frattempo proseguono le indagini. Soprattutto si vuole capire se l’omicidio sia stato premeditato. Determinante potrebbe essere l’analisi dei telefoni: quello di Andrea Favero è stato sequestrato mentre quello di Giada Zanola non si trova.

La coppia era in crisi, tanto che la 33enne aveva annullato il matrimonio già fissato per settembre e da qualche tempo frequentava un’altra persona con cui presto sarebbe andata a lavorare. Le liti si erano susseguite, alcune anche violente. Agli investigatori Favero ha raccontato che Zanola lo minacciava di togliergli il bambino, mentre lei, ad una amica di Brescia, aveva mandato le foto dei lividi che aveva dopo la lite violenta con il compagno di lunedì 27 maggio: due giorni prima di essere uccisa. 

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