CronacaGarda

La donna annegata nel lago a Tremosine è ancora senza nome

Simone Bottura
Il corpo senza vita è stato notato ieri pomeriggio da un diportista. Sarebbe stata male dopo aver messo i piedi in acqua in cerca di frescura
Le operazioni di recupero nel lago
Le operazioni di recupero nel lago
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Il corpo senza vita è stato notato da un diportista di passaggio. Sull’acqua, a poche decine di metri dalla costa di Tremosine, galleggiava una donna apparentemente di mezza età, vestita. La macabra scoperta è stata fatta nel pomeriggio di ieri, prima della 18.

Immediatamente è stata contattata la Sala Operativa della Guardia Costiera di stanza a Salò. I guardacoste hanno poi recuperato a bordo il corpo e lo hanno trasportato al porticciolo di Campione.

Le indagini

Qui sono intervenuti i Carabinieri e i soccorritori sanitari del 118, che hanno constato il decesso. Al momento di ritrovamento la donna era vestita, ma ai piedi non aveva le scarpe. Addosso non aveva alcun documento d’identità. Non risulterebbero segnalazioni di persone scomparse. Il corpo, ad una prima analisi, non presenterebbe segni di violenza. Nessun indizio farebbe inoltre pensare ad un gesto deliberato, ma nessuna ipotesi viene al momento esclusa.

Carabinieri e Guardia Costiera sono al lavoro per dare un nome alla donna e capire cosa le sia accaduto. Non si esclude, visto che il corpo è stato trovato senza scarpe, che possa aver messo i piedi in acqua in cerca di frescura presso qualche accesso a lago isolato e che possa essersi sentita male, accasciandosi in acqua per poi essere trascinata via dalla corrente. Da un primo esame la causa della morte sembrerebbe l’annegamento.

Cinque annegati in un mese

Se questa ipotesi venisse confermata sarebbe la quinta vittima per annegamento che si registra sul Garda nell’ultimo mese. Una catena di lutti che era iniziata il 22 giugno, quando perse la vita al largo di Gargnano, dopo un tuffo dalla sua barca, Tommy Zhu, all’anagrafe Zhu Guozheng, 44enne barista di Toscolano Maderno.

La sera del 15 luglio è annegato a Torri del Benaco, sul Garda veronese, un cittadino dello Sri Lanka di 44 anni, inghiottito dalle acque durante un bagno notturno. La sera successiva, martedì 16 luglio, l’ennesima tragedia della balneazione: una donna di 56 anni e il figlio di 19, profughi ucraini residenti a Rovereto, in Trentino, sono annegati a Riva del Garda.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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