La commissione Viabilità ha approvato il progetto definitivo del tram di Brescia

Stefano Zanotti
Il 24 giugno se ne parlerà in consiglio comunale, ma per l’opposizione ci sono delle criticità
Il rendering del tram di Brescia
Il rendering del tram di Brescia
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Il progetto definitivo del tram è stato approvato (senza la partecipazione al voto dei consiglieri di minoranza) dalla commissione Viabilità e il 24 giugno arriverà in Consiglio comunale. Si aggiunge dunque un altro piccolo tassello al puzzle che porterà alla costruzione di una delle più grandi opere pubbliche mai realizzate a Brescia.

«Il tram sintetizza bene la nostra visione di città: Brescia sarà più europea, verde, sostenibile e inclusiva», ha sottolineato in apertura di seduta il presidente Francesco Tomasini (Azione). Una visione che però non convince del tutto l’opposizione, come ha spiegato il consigliere (e vicepresidente della commissione) di Fratelli d’Italia Giovanni Posio: «Non siamo contrari ad uno sviluppo del trasporto pubblico locale ecologico, ma per noi esistono alcune criticità. Con la linea T2 non aumenta la scelta dei cittadini, anzi verrà limitata la circolazione delle automobili su arterie principali: vorremmo che ognuno possa scegliere di muoversi come vuole, senza sentirsi obbligato». Parole che hanno trovato il supporto del capogruppo di Fratelli d’Italia Mattia Margaroli, ma anche di Massimiliano Battagliola (Civica Rolfi), Massimo Tacconi (Lega) e Paolo Fontana (Forza Italia), che in coro hanno evidenziato la necessità di «intervenire sul traffico in entrata in città», secondo il centrodestra «vera problematica di cui si deve interessare il trasporto pubblico».

Una tematica questa che secondo il capogruppo del Pd Roberto Omodei dev’essere però discussa «in maniera diversa, coinvolgendo altri comuni e recuperando ulteriori risorse». Per il compagno di partito Filippo Curcio, inoltre, «i parcheggi scambiatori ai confini della città intercettano già molto traffico e permettono alle persone di muoversi per Brescia con più facilità», mentre Mirco Biasutti (Pd) precisa: «Il tram ricuce con il centro quella parte di città ancora sfavorita dai mezzi pubblici».

La minoranza ha espresso poi preoccupazioni sui disagi che i cantieri creeranno in città, chiedendo alla commissione se i costi (anche a livello di disagi) varranno poi i futuri benefici. In merito si sono espressi il consigliere Fabio Capra del Pd: «Dobbiamo avere il coraggio di fare delle scelte. Anche con la metro c’erano enormi titubanze, ma è un’opera che funziona. Il tram è importante per il futuro dei nostri giovani». La consigliera Valentina Gastaldi (Brescia attiva) ha evidenziato la necessità di «governare un processo culturale che ci allontani dall’auto-centrismo e disincentivi l’utilizzo delle macchine». Sul punto si è dimostrato d’accordo anche Francesco Catalano di Al lavoro con Brescia, precisando che «il trasporto pubblico riduce il traffico e diminuisce l’incidentalità».

A chiudere la contesa ci ha pensato il vicensindaco Federico Manzoni: «Sinceramente pensavo si potesse arrivare in Consiglio con una votazione unanime, ma non ho ancora capito quello che vuole fare l’opposizione. Posso assicurare che comunque non sottovaluteremo nessun aspetto e quello sul tram è un progetto che ci possiamo permettere di mantenere».

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