CronacaGarda

La ciclovia del Garda costerà più di un miliardo di euro: il flash mob di protesta

Simone Bottura
Nel 2017 per i 166 km si era ipotizzata una spesa di 344 milioni di euro, ora la cifra è triplicata secondo il Comitato Mobilità Sostenibile. Domenica gli attivisti hanno di nuovo manifestato
Il flash mob degli attivisti a Torri del Benaco
Il flash mob degli attivisti a Torri del Benaco
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Costi fuori controllo. Addirittura triplicati rispetto alle previsioni iniziali. Senza contare le spese di manutenzione, che nessuno ha preventivato e che saranno ingentissime vista l’elevata fragilità geologica del contesto in cui è inserita l’opera. La ciclovia del Garda è sempre più nell’occhio del ciclone, contestata per l’impatto ambientale e paesaggistico, per ragioni di sicurezza e, appunto, per i costi.

Per ribadire il «no» all’opera, domenica è tornato a manifestare il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda. Cinquanta attivisti hanno inscenato un flash mob a Torri del Benaco, sulla riviera veneta, protestando contro il taglio dei cipressi monumentali che adombravano la riviera, abbattuti per fare spazio alla passerella a sbalzo fra punta San Vigilio e Torri. Anche in questa occasione il Coordinamento – che riunisce una trentina di sigle, tra cui Italia Nostra, Legambiente e Wwf – ha acceso i riflettori sui costi: il tratto di 2,3 chilometri a Torri del Benaco, in località Brancolino, è in appalto per 17,3 milioni.

Un altro tratto contestatissimo è quello compreso tra la Galleria delle Limniadi, a Riva, e il confine provinciale con Limone, la cosiddetta «Unità funzionale 3.1» attualmente in costruzione, una delle porzioni di ciclovia più costose: 2,6 milioni per soli 100 metri. Rapportato a 1 chilometro di opera corrisponde a 26 milioni di euro, più di un viadotto autostradale. Una spesa folle che ha indotto il Coordinamento a presentare un ricorso alla Corte dei Conti.

I costi

Ma quanto costerà l’intero anello? Nel 2017 si ipotizzava, per realizzare il percorso di 166 chilometri attorno al Garda, un spesa di 344 milioni. Secondo Paolo Ciresa, esperto di Diritto amministrativo del Comitato Mobilità Sostenibile, in base alle spese effettivamente approvate per i tratti già appaltati, la ciclovia avrà invece un costo probabile di 1 miliardo e 118 milioni di euro. Cifra mastodontica che potrebbe lievitare ancora, viste le tante variabili e le difficoltà tecniche (il tratto bresciano tra Gardone e Limone, per dire, non è neppure progettato).

Le posizioni dei Comuni

Molti Comuni hanno espresso dubbi sull’opera, se non una netta contrarietà. Come Tremosine, con il sindaco Battista Girardi che considera folle far passare un ciclovia sotto falesie che continuano a franare.

Ma non tutti sono contrari, anzi. Amministratori trentini e veronesi hanno più volte ribadito di considerare l’opera prioritaria per lo sviluppo turistico. La pensano così anche a Limone: «Siamo decisamente favorevoli – dice il sindaco Antonio Martinelli –, non vediamo l’ora che venga concluso il collegamento con Riva e crediamo fortemente nella valenza turistica dell’intero anello. Certo, vanno valutati tutti gli aspetti, a cominciare dalla sicurezza, ma siamo andati sulla luna, figuriamoci se non riusciamo a mettere in sicurezza una falesia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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