La bimba ferita dalla pistola a Gardone resta in terapia intensiva

La prognosi è riservata. Proseguono intanto le indagini: il padre è stato iscritto nel registro degli indagati per consentire tutti gli accertamenti del caso
Bimba ferita da un proiettile: è grave
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La bimba ferita dalla pistola a Gardone Valtrompia resta in terapia intensiva in prognosi riservata. I medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII si sono prodigati per ridurre la lesione al capo provocata dal proiettile. La sua situazione sanitaria è strettamente monitorata da una équipe specializzata.

Le indagini

Nel frattempo sul fronte delle indagini sono state esperite una serie di verifiche di carattere tecnico scientifico. I tecnici della sezione investigativa dei carabinieri hanno predisposto analisi e campionamenti su tutti gli abiti dei componenti della famiglia e sono state raccolte tutte le testimonianze dei familiari.

La verifica della presenza di polvere da sparo e di residui è stata effettuata su gli abiti di tutte le persone presenti al momento dell’incidente mentre si presuppone che l’attività di di cura e di pulizia della ferita possa in qualche modo avere alterato il quadro dei rilievi sulla piccola ferita. Aspetto questo che viene dato per scontato da parte degli inquirenti che continuano nell’attività serrata di indagine su quello che comunque viene definito come un incidente domestico. La Procura ha iscritto il padre nel registro degli indagati per consentire tutti gli accertamenti del caso, le ipotesi d’accusa sono lesioni colpose e omessa custodia dell’arma.

Le difficoltà

A complicare le attività di indagine scientifica dei carabinieri è il fatto che nelle ore immediatamente precedenti all’incidente della piccola, nel giardino della villetta sono stati sparati dei fuochi d’artificio e delle miccette. La contaminazione dell’ambiente fa sì che nell’esecuzione degli Stub (sistema di raccolta delle tracce di polvere da sparo che deve il suo nome al tampone utilizzato per effettuare la prova) si rileva comunque presenza di polveri pirotecniche. L’indagine deve quindi andare oltre al solo Stub e mira ad individuare i «gsr» (gun shot residues).

Cosa sono

Si tratta di particelle binarie oppure ternarie che si generano solo in determinate condizioni di alta temperatura e alta pressione. Di forma sferoidale, sono create per effetto di altissime pressioni nella camera di scoppio di un’arma.

Se si esegue uno Stub macroscopico tutti i soggetti che sono stati contaminati dai botti nell’aria potrebbero risultare positivi alla polvere pirica per effetto della sola contaminazione per contiguità. Se invece si effettua un’analisi microscopica sulle particelle sferoidali rilevate dallo Stub emergono i risultati di contatti diretti con il prodotto univoco dello sparo di un’arma, con le microparticelle generate per l’effetto dell’innesco e composte da bario, antimonio e stifnato di piombo. Questo potrebbe chiarire chi abbia sparato effettivamente nella ricostruzione della dinamica dell’incidente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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