La biblioteca scolastica dell’Abba-Ballini riapre nel ricordo di Livia Bottardi Milani
Occasione migliore non poteva esserci, il giorno dopo la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della Strage di piazza Loggia, con la visita a Brescia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per riaprire la biblioteca scolastica dell’Abba-Ballini, intitolata a una delle vittime dell’attentato, Livia Bottardi Milani, ai tempi insegnante di lettere dell’istituto.
Era chiusa da un anno, per lavori di ristrutturazione antisismica e di riparazione dei danni causati da un allagamento: da stamattina è pronta a riprendere vita, con una nuova veste e il volto sorridente della professoressa Bottardi, che all’Abba insegnò dal 1971 fino alla morte in piazza Loggia, ad accogliere gli studenti all’ingresso. Il suo ritratto, realizzato da alcune studentesse di decorazione dell’Accademia Laba con l’aiuto della loro docente Camilla Rossi e dell’artista murale Biro, è affiancato quelli di altre importanti donne italiane, protagoniste di civismo, cultura e scienza: Margherita Hack, Grazia Deledda e Rita Levi Montalcini.
«È una biblioteca che ricorda una persona e una frattura della storia d’Italia e di Brescia – ha detto il preside Giovanni Scolari riferendosi a Livia Bottardi e alla strage di piazza Loggia –. Quando i ragazzi entreranno in biblioteca vedranno il volto di Livia, unito alla lettura e alla cultura: mi sembra la sottolineatura di come questi cinquant’anni non sono passati invano, perché i giovani entreranno nella conoscenza passando attraverso il volto di chi ha ha vinto coloro che volevano colpirla».
All’inaugurazione erano presenti molti ragazzi, ex studenti dell’istituto che conobbero la professoressa Bottardi Milani, suoi colleghi e amici come l’ex docente Diletta Colosio, e rappresentanze del mondo culturale e civile bresciano: il consigliere Luca Pomarici per il Comune, le università Statale e Cattolica di Brescia, la Cgil, a cui Bottardi era iscritta, l’Ufficio scolastico provinciale, il Sistema bibliotecario, del cui circuito è parte la biblioteca, e l’associazione Amici di Bottonaga.
E naturalmente il marito Manlio Milani, presidente di Casa della Memoria: «Sono sempre più convinto – ha detto –, che se abbiamo fatto passi avanti importanti in questi cinquant’anni in questa città è perché si è cercato di saper accogliere anche la comprensione delle ragioni del male, i meccanismi che hanno condotto a tutti ciò. Ecco perché considero la scuola fondamentale, perché è il luogo in cui ci abitua al confronto».
Milani ha poi commentato l’intervento di Mattarella ieri al Teatro Grande: «Un discorso secondo me estremamente importante. Non ha avuto paura di dire che anche uomini dello Stato hanno tradito lo Stato, ma ha anche ricordato l’importanza di saper distinguere: non è vero che tutto lo Stato tava diventando fascista, quando molti uomini dello Stato sono anche stati uccisi per difendere questa democrazia».
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