Intelligenza artificiale e scienze umane insieme verso il futuro
In un futuro sempre più tecnologico verrà meno l’importanza delle scienze umane?
A una domanda così complessa ha provato a rispondere la Fondazione Randstad AI & Humanities attraverso un'analisi presentata questa mattina durante il convegno «AI & Humanities una nuova idea di futuro», al Mudec-Museo delle Culture di Milano, dove Accademici ed esperti hanno esposto opportunità e limiti dei modelli di GenAI in una cornice di integrazione tra scienze tecniche e umane. I panel di discussione sono stati moderati dal bresciano Lorenzo Maternini.
Problematiche
Nell’utilizzo dei sistemi di AI tra i vari «malfunzionamenti» o pregiudizi – osserva la Fondazione – si stanno evidenziando fenomeni preoccupanti e non adeguatamente affrontati come il bias sycophancy, il «servilismo delle macchine». L’AI tende a confermare le convinzioni degli utenti, sostenendo eventuali bias e creando vere e proprie «camere d’eco» digitali. Un problema che rappresenta un rischio poiché non solo limita l’innovazione, se non integrato con un pensiero critico e umanistico, ma rischia di diffondere pregiudizi o disinformazione.
Secondo un’indagine di Harvard Business School, i professionisti che utilizzano l'intelligenza artificiale – e in particolare i modelli di linguaggio come GPT4 – risultano più produttivi, perché completano in media il 12,2% di attività in più e il 25,1% più rapidamente, con una qualità superiore del 40%. Ma ci sono alcuni compiti (non facili da individuare a priori) non alla portata dell’AI e per questi chi la usa ha il 19% di probabilità in meno di produrre risultati corretti. Questo dimostra che l’AI può rappresentare effettivamente una leva di efficienza, ma per garantire un'applicazione realmente efficace e personalizzata al contesto di riferimento va affiancata da pensiero critico e umanistico.
Soluzioni
Promossa da Randstad Italia, talent company leader nei servizi hr, la Fondazione AI & Humanities attiverà programmi interdisciplinari di ricerca e formazione con esperti di AI e professionisti delle scienze umane su progetti che esplorano l’impatto sociale, etico e culturale dell’AI, finanziando borse di studio dedicate. Realizzerà indagini su come l’AI stia trasformando il mercato del lavoro e le competenze delle professioni del futuro. Inoltre, stimolerà un dialogo tra mondo accademico, imprenditoriale e istituzionale attraverso incontri e seminari con scienziati, filosofi, storici, artisti e leader aziendali sull’integrazione dell’AI nella società.
Con l’obiettivo di diventare un hub globale per la riflessione critica sull’AI, la Fondazione Randstad AI & Humanities ha attivato due prime grandi alleanze internazionali: con il Center for the Future of Artificial Intelligence di Cambridge University promuoverà ricerche congiunte e scambi accademici sull’impatto dell’AI nel lavoro, l’educazione e la società; con Unesco, attraverso la Queen Mary University of London, lavorerà su progetti interdisciplinari sul contributo delle humanities nello sviluppo etico e inclusivo delle tecnologie AI.
Le persone
Presidente dell’Advisory Board è Paola Pisano, Professoressa all’Università di Torino e già Ministro per Innovazione Tecnologica e la transizione digitale. Ne fanno parte Mirja Cartia d’Asero, Amministratrice Delegata del Gruppo 24 Ore, Gianni Letta, Presidente Civita, Pamela Morassi, Capo Segreteria del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Massimiliano Patacchiola, Senior AI Research Engineer in Tools for Humanity e Ricercatore presso Cambridge, Guido Saracco, Professore ed ex Rettore del Politecnico di Torino, Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer e Special Advisor on Strategic Evolution dell’ESA.
«Il cambiamento tecnologico dell’AI impone un approccio nuovo, scientifico tanto quanto umanistico. L’obiettivo non è solo limitare possibili rischi, quali bias o usi irresponsabili della tecnologia ma anche riuscire a sfruttare al meglio e velocemente le straordinarie opportunità dei nuovi servizi portati dall’avanzamento tecnologico – afferma Paola Pisano –. La Fondazione è impegnata a promuovere una convergenza tra etica, scienze umane, tecnologia, economia e innovazione in tutte le sfide che affronterà affinché l’AI sia a beneficio di tutti: attori pubblici e privati, enti di ricerca ma anche cittadini comuni».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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