Integrazione professionale delle persone svantaggiate: previsti bandi dedicati

Stefano Zanotti
L’accordo rinnovato oggi in Provincia: nel Bresciano donne e uomini in difficoltà sono 1.800
La firma del rinnovo in Provincia - © www.giornaledibrescia.it
La firma del rinnovo in Provincia - © www.giornaledibrescia.it
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La Provincia, il Comune di Brescia, Confcooperative e l’Associazione dei comuni bresciani insieme a quella dei Segretari comunali hanno rinnovato il Protocollo d’intesa per l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate negli appalti riservati.

L’accordo prevede l’istituzione di bandi pubblici dedicati alle cooperative, che possono competere non solo sul prezzo, ma soprattutto sulla qualità del servizio di integrazione lavorativa, che è data, ad esempio, da quante ore lavorano gli individui svantaggiati e dalla presenza di educatori formati tra i dipendenti.

«Il rinnovo dimostra l'impegno collettivo verso l'integrazione sociale e professionale di tutte le persone che rischiano di essere trascurate nelle dinamiche del mondo del lavoro - spiega il consigliere provinciale alle Politiche sociali Roberto Bondio -. Siamo chiamati a essere protagonisti in questo cammino verso una realtà in cui l'occupazione diventa il veicolo per la costruzione di una comunità più giusta, inclusiva e rispettosa dei diritti».

La strada tracciata è importante e rappresenta un’opportunità di crescita anche per enti e aziende. «Anche in questo modo si gestisce il rapporto tra domanda e offerta - sottolinea l’assessore al Welfare in comune Marco Fenaroli -. La misura non dev’essere un peso per le imprese, che anzi possono migliorare sotto molti punti di vista».

I Comuni sono i primi interlocutori per le persone con disabilità o che vivono in contesti di disagio sociale. «Ecco perché abbiamo il compito di aiutarle, accompagnandole nella ricerca di un lavoro, ma anche incentivandone l’inserimento sociale», precisa Cristina Tedaldi, presidente dell’Associazione comuni bresciani.

I dati

Secondo i dati di Federsolidarietà, in provincia di Brescia ci sono 1.800 persone svantaggiate (tossico dipendenti, diversamente abili, ex carcerati) collocate dalle cooperative sociali nel mondo del lavoro. «Un dato importante - sottolinea il vicepresidente di Federsolidarietà Giuseppe Bruni - perché è fondamentale trasformare questi cittadini da soggetti passivi ad attivi».

Nell’ambito degli appalti è fondamentale il lavoro svolto dalla Centrale unica di committenza (Cuc) della provincia. «Intendiamo continuare a promuovere e sviluppare l'utilizzo di "buone pratiche" da adottare nella disciplina degli affidamenti pubblici riservati - precisa la consigliera provinciale con delega all’Assistenza e supporto enti locali Caterina Lovo Gagliardi -. Nell’ambito dei servizi (tra cui sfalcio erba, pulizie, ricevimento e accoglienza, gestione dei rifiuti, ndr) la Cuc ha gestito 17 gare per una cifra di circa 8 milioni e 500mila euro nei settori della Provincia; sono state invece 28, per un importo di circa 47 milioni, quelle dei comuni e degli enti aderenti».

Il 19 marzo ci sarà un evento formativo - organizzato dalla Cuc provinciale - sul «bando-tipo del terzo settore» al Cfp Zanardelli di via Gamba. Si potrà partecipare in presenza (massimo tre persone per ente) oppure in modalità webinar. Per informazioni si può scrivere all’indirizzo mail lsoldi@provincia.brescia.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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