Inquilino attacca Aler: «Lasciato 11 giorni senza riscaldamento»
Undici giorni senza riscaldamento e «nessuna risposta dall’Aler, nonostante le quotidiane segnalazioni e condizioni di salute difficili».
È la denuncia di Marco Archetti, assegnatario di un appartamento Aler in via Gerolamo Lamberti 18, quartiere Don Bosco, che solo ieri mattina ha visto finalmente arrivare in casa sua i tecnici dell’Azienda regionale per l’edilizia residenziale pubblica a sistemare la caldaia della casa in cui vive con la moglie e il fratello di questa, anch’essi malati.
«Ero disperato, nessuno mi dava retta», racconta nella conferenza stampa organizzata ieri nel suo appartamento: a fianco a lui Umberto Gobbi dell’Associazione Diritti per tutti, a cui Archetti si è rivolto per segnalare la vicenda. «Quando ieri sera si è fatto presente ad Aler che si sarebbero convocati i giornalisti stamattina, ecco che hanno mandato l’idraulico - dice Gobbi -. Questo fatto rafforza ulteriormente la nostra denuncia: quando un cittadino è solo resta in balia della prepotenza, quando invece è sostenuto da associazioni e si denuncia pubblicamente il fatto allora miracolosamente ci sono degli interventi in tempo. Marco è stato rimbalzato per 11 giorni, e anche se spiegava loro sono 3 invalidi certificati all’80-85% gli veniva detto che doveva attendere il suo turno. Noi pensiamo che un ente come Aler non possa non intervenire tempestivamente quando ci sono situazioni di questo genere. Inoltre, prima di assegnare questo appartamento dovevano controllarlo: non si possono dare degli alloggi che non hanno tutto a posto».
«Ho fatto una breve indagine nel nostro Ufficio manutenzione e il nostro personale dice di aver ricevuto solo venerdì la richiesta di intervento - è la replica del presidente di Aler Brescia Amedeo Ghidini –. Espletare il martedì una richiesta fatta il venerdì, con il weekend di mezzo, mi sembra uno standard accettabile».
Quanto alle presunte cattive condizioni dell’appartamento, assicura: «Lo abbiamo consegnato ancora a settembre, e certe funzioni non sono verificabili finché l’inquilino non verifica le utenze». Su quest’ultimo punto Gobbi aveva anticipato la replica: «Marco ha tardato a traslocare per ragioni certificabili: un ricovero grave della moglie e un periodo in cui lui è stato molto male».
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