Infortunio in cantiere ad Ancona, donati gli organi: «Papà era un generoso»

Il Villaggio Sereno piange la morte di una persona buona e sempre disponibile. La magistratura non ha ancora concesso il nulla osta per la riconsegna della salma e il ritorno del feretro a Brescia
I funerali di Gianpaolo Gabbiani saranno celebrati nella chiesa di san Giulio - © www.giornaledibrescia.it
I funerali di Gianpaolo Gabbiani saranno celebrati nella chiesa di san Giulio - © www.giornaledibrescia.it
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Ore di attesa e di dolore nella comunità del Villaggio Sereno per l’improvvisa scomparsa dell’artigiano Gianpaolo Gabbiani. L’uomo, 58 anni, stava lavorando in un cantiere edile ad Ancona quando in settimana è stato travolto e schiacciato da un carico di travi di legno che veniva spostato da una gru.

Non è ancora chiaro che cosa sia effettivamente accaduto e se fosse lo stesso Gabbiani a manovrare la gru. L’uomo è rimasto travolto dal pesante carico e ha riportato un grave trauma alla testa. Nonostante un delicato intervento chirurgico il 58enne non è sopravvissuto alle lesioni. Ora, mentre la moglie e i figli si trovano ad Ancona, la magistratura non ha ancora concesso il nulla osta per la riconsegna della salma e il ritorno del feretro a Brescia. Fino a domani la salma resterà a disposizione per gli adempimenti legati all’infortunio mortale, mentre la famiglia è in attesa del nulla osta per poter allestire una camera ardente almeno per alcune ore ad Ancona per un ultimo saluto al loro caro, prima del viaggio di ritorno nella nostra provincia.

Dono al prossimo

Nel frattempo il magistrato ha però autorizzato il prelievo degli organi del 58enne: si tratta dell’ultimo dono di Gianpaolo al prossimo, persona da sempre disponibilissima verso chiunque e votato alla solidarietà. Non per nulla in molti della parrocchia di Fornaci e delle due chiese di San Giulio e San Filippo Neri lo ricordano con affetto. «Gianpaolo era disponibilissimo, una vera colonna portante della festa di San Giulio e dell’oratorio. Si impegnava nella gestione dell’evento gastronomico e faceva di tutto per far collaborare le persone. Era generoso e di gran cuore» conferma il parroco, don Marco Bosetti.

Il dolore si mescola all’incredulità tornando alla causa della morte. «Gianpaolo era un convinto assertore della necessità della prevenzione e dell’attenzione all’incolumità sui luoghi di lavoro. Ne parlavamo spesso con lui che passava le sue giornate lavorative in quota, sui tetti, i cornicioni o le coperture. Viveva il suo lavoro con rispetto e con attenzione alle mille vicende della prevenzione, cosa che applicava anche nelle occasioni in cui da volontario si adoperava per la nostra chiesa. Ma per lui è chiaro che si sia trattato di una tragica fatalità» prosegue don Bosetti. Il ritorno della salma è quindi atteso non prima di martedì o mercoledì. Pare intanto certo che il funerale sarà celebrato nella chiesa di San Giulio, dove la famiglia frequentava le funzioni. Gianpaolo lascia la moglie e tre figli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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