Cronaca

Indice di criminalità: Brescia peggiora e resta prima per reati informatici

La Redazione Web
La graduatoria del Sole 24 Ore su base provinciale mette in luce come a livello nazionale le denunce siano in aumento per la prima volta dal 2013. Brescia 34esima su 106 province, perde cinque posizioni rispetto all’anno scorso
Reati informatici, record a Brescia
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Secondo lindice di criminalità Brescia è 34esima in Italia per delitti denunciati in rapporto alla popolazione residente. Lo scorso anno era 39esima. L’analisi comparata a livello provinciale – 106 le province ordinate per 36 differenti tipologie di reato – permette di ottenere, incrociando i dati dei delitti commessi e denunciati sul territorio nell’anno precedente, in rapporto alla popolazione residente ogni 100mila, l'indice di criminalità. Il parametro entra, insieme ad altri, nella storica indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore.

 I dati fotografano i delitti emersi in seguito alle segnalazioni delle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato , Polizia Penitenziaria, DIA, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Guardia Costiera). Per elaborare le classifiche provinciali il numero dei segnalazioni rilevate è stato rapportato alla popolazione residente della provincia (dati Istat al primo gennaio di ogni anno). 

A livello nazionale le denunce sono in aumento per la prima volta dal 2013, con una crescita del 3,8% rispetto al 2022, con particolare aumento dei reati violenti: omicidi, percosse, lesioni e rapine. 

I dati bresciani

Nella graduatoria Brescia conta 3.540 denunce ogni 100mila abitanti per un totale di 44.688 reati denunciati nel 2023, posizionandosi dunque al 34esimo posto. La nostra città è prima, come già lo scorso anno per i delitti informatici con 108 ogni 100mila abitanti per un totale di 1.363 denunce in un anno. Un dato che tuttavia è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, 12esima per gli omicidi preterintenzionali con una denuncia, 17esima per rapine denunciate, 568 in un anno. Salgono violenze sessuali, lesioni dolose e incendi.

Milano maglia nera

Milano si conferma la città con il maggior numero di reati denunciati nel 2023, con oltre 7mila segnalazioni ogni 100mila abitanti nel 2023. Nel capoluogo lombardo, da anni in cima a questa classifica, le denunce sono in crescita del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia, con picchi di furti e rapine. È terza per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti. 

Roma in salita

La capitale registra un incremento delle denunce del 16,7% rispetto al 2019 e del +11% rispetto al 2022, con furti e reati predatori a fare da traino, ma anche reati connessi agli stupefacenti. Rispetto alla crescita di questi numeri l’ex procuratore di Milano, Francesco Greco, ora delegato alla sicurezza per il Comune di Roma, sottolinea al Sole 24 Ore: «Aumentano i reati ma anche la fiducia delle persone, più propense a denunciare. Dalle statistiche non emerge una vera emergenza sul lungo periodo ma il numero di reati violenti è alto e i cittadini si sentono insicuri. Stiamo investendo in forme di videosorveglianza che utilizzeranno l’Ai: l’algoritmo ci invierà segnalazioni a cui potremo rispondere in modo tempestivo».

L'impatto delle città metropolitane

Un'altra novità dell’edizione 2024 è l'analisi dell'incidenza delle città metropolitane sul totale delle denunce. Il 30% dei reati in Italia nel 2023 è stato segnalato proprio nei 14 capoluoghi principali, con Milano e Roma che da sole rappresentano il 15% del totale. La top 10 della classifica è popolata da grandi città e mete turistiche: Firenze (3ª), Rimini (4ª), Torino (5ª), Bologna (6ª), Prato (7ª), Imperia (8ª)e Livorno (10ª). Napoli (12ª), invece, cede il posto a Venezia (9ª) tra le prime dieci province per numero di reati registrati nel 2023. A incidere sul trend delle denunce sono anche le presenze temporanee o turistiche, che tuttavia non rientrano tra i residenti usati come parametro. Per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «I reati più violenti sono dovuti a una circolazione troppo facile delle armi. Bisogna investire in politiche sociali e sanitarie, non solo nei presidi».

Le città più sicure

In controtendenza rispetto ai grandi centri urbani, le province di Oristano, Potenza e Treviso risultano essere le più sicure d’Italia, posizionandosi in fondo alla classifica. Qui le denunce sono decisamente inferiori, segno di un maggiore controllo del territorio o, come suggerisce Roia, di un fenomeno diverso: una possibile omertà o l'assenza di un’efficace azione dello Stato.

L’Indice di criminalità, che costituisce una delle tappe di avvicinamento all’indagine sulla Qualità della vita 2024 del Sole 24 Ore, è consultabile sul sito internet del Sole 24 Ore. I dati sono disponibili dal 2018 al 2023

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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