Indagine ex vertici Conad, con i soldi anche l’auto per Mille Miglia

La Redazione Web
Corruzione tra privati e autoriciclaggio nell'ambito dell'acquisizione dei negozi Auchan: è l'ipotesi di reato che ha portato la Procura di Bologna e la Guardia di Finanza a sequestrare oltre 36 milioni e indagare nove persone. Proventi usati anche per comprare un’auto storica
L'equipaggio 228 in corsa alla Mille Miglia 2024 - Foto New Reporter Favretto/Checchi © www.giornaledibrescia.it
L'equipaggio 228 in corsa alla Mille Miglia 2024 - Foto New Reporter Favretto/Checchi © www.giornaledibrescia.it
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Corruzione tra privati e autoriciclaggio nell'ambito dell'acquisizione dei negozi del gruppo francese Auchan da parte di Conad: è questa l'ipotesi di reato che ha portato la Procura di Bologna e la Guardia di Finanza a sequestrare oltre 36 milioni e indagare nove persone. Fra loro ci sono l'ex ad di Conad Francesco Pugliese e l'ex direttore finanziario Mauro Bosio che avrebbero costituito una fiduciaria per ricevere false consulenze da parte di imprenditori.

Soldi anche per l’auto storica

L'analisi dei flussi finanziari collegati alla corruzione ha consentito di ricostruire come i soldi siano stati impiegati, in larga parte, in attività di investimento «effettuate con modalità tali da ostacolare la ricostruzione della provenienza delittuosa delle somme». E, in parte, spiega la Gdf, «in spese significative per attività ludiche, tra le quali, la sistematica partecipazione alla nota manifestazione automobilistica Mille Miglia con un'autovettura storica acquistata proprio utilizzando i profitti illeciti».

Nell'edizione 2024, l’equipaggio Pugliese Pugliese – proprio a bordo della Triumph Tr2 Sports del 1953 sequestrata dalla Finanza – ha gareggiato con il numero 228, ottenendo la 214esima posizione in classifica.

L'auto storica comprata per la Mille Miglia

La posizione di Conad

«Il Consorzio Nazionale Conad, appresa la notizia del procedimento aperto dalla Procura di Bologna, conferma di essere parte lesa in relazione all'operato di ex dirigenti e amministratori. La contestazione riguarda esclusivamente le condotte personali che sarebbero state messe in atto a danno del Consorzio Nazionale Conad, il quale ribadisce la massima fiducia nell'operato della Magistratura». Lo dice Conad, in una nota di commento all'inchiesta della magistratura che ha indagato gli ex vertici.

Come sono partite le indagini

La denuncia è partita da due cooperative di dettaglianti associate. Conad risulta parte lesa nel procedimento. Il sequestro è stato disposto dal Gip del tribunale di Bologna Nadia Buttelli, su richiesta della Procura. L'ex amministratore delegato e l'ex direttore finanziario di Conad sono accusati tra l'altro dal procuratore facente funzioni Francesco Caleca e dalla pm Michela Guidi, che hanno coordinato il nucleo di polizia economica e finanziaria del comando provinciale delle Fiamme gialle, di aver costituito, con la complicità dei propri familiari (sono indagati anche moglie e figlio di Pugliese e il fratello di Bosio) e con l'interposizione di una fiduciaria, una società di consulenza con sede a Milano.

Francesco Pugliese, ex amministratore delegato di Conad Italia - Foto Ansa/Giorgio Benvenuti © www.giornaledibrescia.it
Francesco Pugliese, ex amministratore delegato di Conad Italia - Foto Ansa/Giorgio Benvenuti © www.giornaledibrescia.it

Successivamente avrebbero ottenuto oltre tre milioni da società di trasporto e deposito in occasione di contratti stipulati con altri fornitori di servizi e per 11,3 milioni da Raffaele Mincione, manager residente all'estero, formalmente giustificati da false prestazioni di consulenza.

Coinvolto anche Mincione

Nell'indagine risulta indagato anche il manager e broker Raffaele Mincione, già coinvolto in Vaticano nel processo per la compravendita da parte della Santa Sede del palazzo di Sloane Avenue a Londra che ha riguardato anche il cardinal Becciu e che aveva avviato una causa in Inghilterra contro la Segreteria di Stato della Santa Sede. Mincione è accusato di aver dato 11,3 milioni a Francesco Pugliese e Mauro Bosio, ex ad e ex direttore finanziario di Conad e gestori di fatto di una società fiduciaria di consulenza, Ramaf Srl.

Un versamento di una somma che, secondo gli investigatori, sarebbe stata dissimulata come pagamento da Mincione alla fiduciaria di fantomatiche attività di consulenza. In pratica nell'ambito dell'operazione di acquisizione di Auchan da parte di Conad, Pugliese e Bosio avrebbero fatto partecipare il gruppo Wrm Capinvest Ltd controllato da Mincione. Il 14 febbraio 2019 venne costituita una «società veicolo». Attraverso questa società sarebbe stata rilevata la sub-holding italiana del gruppo francese, titolare di vari punti vendita (supermercati) e immobili commerciali. Con questa operazione, l'ipotesi di accusa è che gli immobili siano stati ceduti a fondi immobiliari gestiti da Mincione e il consorzio si sia impegnato a cedere a quest'ultimo al prezzo simbolico di 1 euro una parte consistente della quota di partecipazione detenuta nella società «veicolo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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