Incidente nautico, i tedeschi erano «pienamente consapevoli dei rischi»
Per i giudici della Corte d'Appello di Brescia «la pena come rispettivamente inflitta si reputa del tutto congrua e proporzionata».
Patrick Kassen e Christian Teismann sono stati condannati a 4 anni e 6 mesi e 2 anni e 11 mesi in primo grado per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, travolti dal motoscafo di Teismann guidato da Kassen la sera del 19 giugno 2021 nelle acque del lago di Garda davanti a Portese. Le condanne sono state confermate lo scorso 19 gennaio dalla Corte d’Appello che ha respinto le istanze delle difese. Entrambi gli imputati quella sera erano ubriachi e non in condizione di gestire il motoscafo.
La situazione
Nelle motivazioni la Corte ha spiegato che «il mettersi alla guida di un motoscafo allorquando entrambi versavano in stato di evidente ubriachezza era una situazione di rilevante rischio di cui tutti e due erano pienamente consapevoli» e le loro scelte «hanno rappresentato, con evidenza plastica, una gestione comune del rischio. Ognuno era pienamente conscio del fatto che i rispettivi contributi convergevano in una comune procedura intrinsecamente pericolosa e ciascuno, si badi bene, aveva anche chiara consapevolezza della inosservanza della regola da parte dell’altro».
Nel processo d’Appello si è ribadito che Kassen e Teismann fossero ubriachi al momento dell’incidente e la Corte ha riepilogato e confermando la credibilità dei testi e delle prove: «Risulta da circostanze incontestate ed incontestabili che Kassen presentava evidente sintomatologia di franca ubriachezza e cioè difficoltà marcata a mantenere la posizione eretta (tanto da dover essere anche sorretto), compromissione della capacità di locomozione e di percepire la presenza di ostacoli» spiegando che «non è minimamente ipotizzabile che lo stato di ubriachezza sia sorto solo dopo l’avvenuto incidente nautico».
Il ruolo di Teismann
Respinta con decisione dalla Corte la tesi secondo cui il proprietario del motoscafo fosse, al momento dell’incidente, un «mero trasportato».
Per i giudici di secondo grado in primo luogo «in qualità di armatore e proprietario e come tale responsabile dei fatti e dell’equipaggio, avrebbe dovuto dispensare Kassen dal comando» ma quello che supera tutti i rilievi difensivi è «il fatto che l’imputato, palesemente ebbro, all’evidente e sciagurato scopo di scrollare da sè ogni responsabilità che avrebbe potuto derivare da una sua personale guida del motoscafo in tale condizione, al momento della partenza dal ristorante, affidava la guida dello stesso a colui che ben sapeva versare nel medesimo stato» e anche «poneva in navigazione un mezzo che non era dotato di una fanaleria tecnicamente idonea per la navigazione notturna in sicurezza».
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