CronacaGarda

Incidente di Padenghe: convalidato l’arresto dell'automobilista positivo all’alcoltest

Si tratta del 28enne Cesare Foresti, figlio di Guido Foresti ed Elda Scalvenzi, i coniugi di Pralboino deceduti sull’aereo precipitato a inizio gennaio 2013 sulla tratta Los Roques-Caracas
Quello che resta del motorino della vittima - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Quello che resta del motorino della vittima - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Mentre a Salò venivano celebrati i funerali di Stefano Piergallini, a Brescia il gip Angela Corvi firmava la convalida dell’arresto ai domiciliari dell’automobilista che venerdì sera a Padenghe ha travolto e ucciso il 35enne gardesano che viaggiava su uno scooter.

Alla guida dell’auto, ora accusato di omicidio stradale, c’era invece il 28enne Cesare Foresti, che per una tragica coincidenza vede la sua vita nuovamente segnata da un grave incidente. Questa volta dall’altra parte del dramma. Il giovane è infatti il figlio di Guido Foresti ed Elda Scalvenzi, i coniugi di Pralboino deceduti sull’aereo precipitato a inizio gennaio 2013 sulla tratta Los Roques-Caracas.

Cesare Foresti ieri mattina è stato interrogato dal gip che ha poi deciso di tenerlo ai domiciliari così come disposto dal pubblico ministero Lisa Saccaro. Pesante, ma non determinante ai fini della decisione che ha portato all’arresto, il fatto che il giovane guidasse con un tasso alcolemico oltre il consentito anche se di poco. Il valore della presenza di alcol nel sangue del 28enne è stato infatti accertato a 0,61.

A Foresti viene contestata la guida pericolosa per quel sorpasso lungo la strada che porta a Desenzano e in un tratto dove era presente la linea continua, terminato con lo scontro frontale con il motorino di Stefano Piergallini. La vittima, trascinata per alcuni metri, è morta sul colpo mentre il suo scooter è stato letteralmente spezzato in due per l’impatto violentissimo.

All’automobilista era già stata ritirata la patente venerdì sera così come gli era stata sequestrata l’auto. Poche ore dopo, sabato mattina, era scattato l’arresto. Ieri convalidato dal giudice per il quale sussiste il rischio di reiterazione del reato. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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