CronacaBassa

Maxi incendio a Verolanuova, a casa 120 dipendenti della Faerch

Alessandra Portesani
Il capannone è sotto sequestro per le indagini sulle cause: non si esclude il dolo. Patrizia Moneghini, segretaria generale della Filctem Cgil di Brescia: «Valuteremo se attivare qualche ammortizzatore sociale»
I capannoni della Faerch di Verolanuova - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
I capannoni della Faerch di Verolanuova - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sigilli all’area interessata dal maxi rogo che in questi giorni ha divorato oltre duemila metri quadrati di un capannone di proprietà dell’azienda Faerch di Verolanuova. Il reparto produttivo resta chiuso: sono 120 i dipendenti che, per il momento, non rientreranno al lavoro.

All’opera

Le operazioni di spegnimento dell’incendio sono durate ventiquattro ore e sono terminate alle 2 di ieri mattina. Le squadre dei Vigili del fuoco rimaste hanno spento i tanti focolai ancora presenti sotto le macerie. L’intervento è stato eseguito con il supporto delle ruspe del nucleo Gos (Gruppo operativo speciale) dei Vigili del fuoco. Per mettere in sicurezza l’area, i pompieri hanno rimosso la copertura del magazzino crollata che, tra l’altro, impediva le operazioni di completo spegnimento. La zona, una volta tolti i sigilli, dovrà essere bonificata.

Incendio alla Faerch di Verolanuova, l'intervento dei Vigili del fuoco

Ipotesi

Il sequestro è scattato per permettere al Nucleo investigativo antincendio dei Vigili del fuoco di eseguire tutte le indagini del caso: le forze dell’ordine, infatti, per il momento, non escludono nulla, nemmeno il dolo. Stando ai primi rilievi pare che le fiamme siano divampate nell’area destinata allo stoccaggio di bobine e di materiale plastico.

Ci sono volute 24 ore per spegnere l'incendio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Ci sono volute 24 ore per spegnere l'incendio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

«La produzione è ferma, l’intenzione è quella di ripartire il prima possibile», spiega Patrizia Moneghini, segretaria generale della Filctem Cgil di Brescia, intervenuta sulla questione dell’incendio: «Gli uffici amministrativi sono aperti, perché la struttura che li ospita è staccata. Ci sono 120 lavoratori a casa tra impiegati e operai afferenti al reparto della produzione». Una situazione delicata, ma costantemente monitorata anche dalle sigle sindacali Cgil e Cisl.

«Nei prossimi giorni - continua la sindacalista - capiremo il da farsi. Sicuramente la parte che non è andata a fuoco dovrà essere messa in sicurezza e poi con l’azienda valuteremo se attivare qualche ammortizzatore sociale, magari la cassa integrazione. Sono anche in contatto con Confindustria».

Il precedente

Il rogo divampato tra domenica e lunedì nell’azienda specializzata nella realizzazione di materiali di polistirolo per alimenti è il secondo in meno di un anno. A differenza del 2023, quando ci furono feriti, ora nessuno è rimasto intossicato.

L’azienda, infatti, era ferma per ferie e avrebbe riaperto poche ore dopo. L’incendio, però, è risultato più diffuso. Il rogo, in un primo intervento, ha visto impegnati oltre 40 Vigili del fuoco, 14 squadre con varie autobotti, due autoscale, la chilolitrica e un «carro aria» per il ripristino degli autorespiratori.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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