«In Piazza con Noi» lungo il Chiese tra volti e comunità

Marco Papetti
Nei primi anni Duemila il lago era a rischio grave. Oggi è rinato anche in chiave turistica, senza trascurare la natura: il racconto della puntata di domenica 13 ottobre della trasmissione di Teletutto
«In Piazza con Noi» lungo il Chiese (puntata 294)
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Dai monti del Trentino, tra i quali nasce, ai canneti della pianura mantovana, dove confluisce nell’Oglio, il fiume Chiese attraversa tre province, alimenta il lago d’Idro, sostenta l’agricoltura, la pesca, il turismo e la manifattura di 31 comuni. È stato questo corso d’acqua di 168 chilometri il protagonista della puntata di domenica 13 ottobre di «In Piazza con Noi», in diretta fuori dai confini bresciani, a Idroland in località Baitoni a Bondone, sulla sponda trentina del lago d’Idro.

  • In Piazza con noi in riva all'Eridio
    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • In Piazza con noi in riva all'Eridio
    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • In Piazza con noi in riva all'Eridio
    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • In Piazza con noi in riva all'Eridio
    In Piazza con noi in riva all'Eridio - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Tre province

Una puntata per raccontare i tanti volti del Chiese e delle comunità che vivono sulle sue rive, nelle province di Trento, Brescia e Mantova, in occasione della Festa d’autunno della Federazione del Chiese. Nata nel 2018, oggi la Federazione comprende 28 associazioni dei territori bagnati dal fiume, di cui tre trentine, 17 bresciane e otto mantovane. In tutto, più di 3.000 volontari impegnati per un unico obiettivo: salvaguardare il Chiese e il lago d’Idro, di cui è l’unico immissario.

«Lo scopo principale della Federazione è far comprendere a ognuna delle 31 comunità del Chiese il senso di pariteticità e di unione, l’idea che nessun territorio debba soffrire più di un altro», ha spiegato il presidente Gianluca Bordiga ai microfoni di Clara Camplani e Marco Recalcati.

L’acqua è di tutti, insomma, ognuno può usarla, ma nessuno può toglierla agli altri: «L’acqua è una risorsa ma chiaramente deve essere gestita in base agli utilizzi, alle problematiche e alla difesa della natura, in ogni suo aspetto e lungo tutta l’asta del Chiese», ha detto il segretario della Federazione del Chiese Sergio Bottazzi.

Rinascita

Non si tratta di retorica: nei primi anni Duemila si stava infatti per toccare un punto di non ritorno. «Diciassette anni fa il lago d’Idro era vicino alla morte biologica – ha raccontato il presidente Bordiga –. Ci siamo uniti per salvarlo e per siglare un accordo con l’allora prefetto di Brescia Francesco Paolo Tronca per determinare una gestione di utilizzo dei livelli del lago verticale per metri 1.30, simile al naturale».

Oggi il lago è rinato, meta turistica amata dai visitatori nordeuropei e da chi pratica sport, dal parapendio al kitesurfing, dalla barca a vela al trekking. A segnalare il miglioramento della qualità delle acque, il lago d’Idro si è anche ripopolato di pesci, per la gioia dei pescatori. «Da quasi cinquant’anni si è presa la strada dello sviluppo turistico, irreversibile ma anche molto compatibile con l’ambiente: c’è un sistema di uso a scopi turistici che non è assolutamente invasivo», ha spiegato Gianfranco Melzani della Federazione del Chiese.

Tra i territori che devono molto al fiume c’è il trentino Borgo Chiese: «Il fatto di avere un fiume che attraversa un paese è una grandissima ricchezza – ha detto la presidente della Società alpinisti tridentini di Pieve di Bono Luigina Armani –. Lo è anche per il pescato e per la natura stessa». La ricchezza del territorio del Chiese sono anche i suoi prodotti, dalla frutta del Trentino ai formaggi della Val Sabbia, dal persico del lago d’Idro al granturco di Storo, materia prima della celebre polenta.

All’orizzonte, nell’ambito della valorizzazione turistica, c’è il sogno di un sentiero lungo il corso del fiume riconosciuto dal Cai. «I turisti vengono qui perché ha una sua conservazione della natura – ha detto il sindaco di Idro Aldo Armani –. La possibilità di vivere qui ha un valore stratosferico: dobbiamo tutti lavorare per la sua difesa».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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