In Piazza con Noi a Bovezzo, tra stelle filanti e coriandoli
In Piazza con Noi nell’ultima domenica di Carnevale sale sul carro della festa per raggiungere Bovezzo. Tra stelle filanti, coriandoli, bambini in maschera, la piazza si è animata sin dal mattino, pronta ad «accendersi» a partire dalle 11 per la diretta televisiva sulle frequenze di Teletutto (o nel video in cover a questo articolo).
Dalla palestra delle scuole, la comunità ha raccontato quanto vivere nel Comune a due passi dalla città oggi sia davvero bello. A volere fortemente la diretta televisiva è stata Sara Ghidoni, sindaco di Bovezzo: «Mi sembra il modo migliore per dire grazie ai tanti volontari che ogni giorno affiancano il Comune - ha detto - per garantire che nessun bovezzese rimanga inascoltato o solo».
Comunità viva
Una comunità viva e vivace quella di Bovezzo, unita e solidale. Nelle videoclip in scaletta la trasmissione ha mostrato ai telespettatori i più piccoli e i giovani, incontrati all’oratorio e al campo sportivo, oltre agli adulti impegnati nelle attività di volontariato a fianco dell’Amministrazione comunale e agli anziani. Con i nonni di Bovezzo abbiamo festeggiato al Centro diurno il 101° compleanno di Angelica Bassini tra musica, canzoni, ricordi, abbracci davanti ad una grande e gustosissima torta.
Il racconto è iniziato dal palazzo municipale, già sede delle scuole elementari, «la casa di tutti i bovezzesi - racconta il sindaco Sara Ghidoni - che grazie ai lavori di riqualificazione in corso, diverrà più bella e più sicura. Insomma, ancora più casa. La pandemia ha travolto tutti e anche noi non siamo stati risparmiati dal dolore, ma è proprio nella drammaticità di quello che è accaduto che i bovezzesi hanno dimostrato - ha detto con orgoglio il sindaco - di essere forti, solidali e propositivi, capaci di guardare al domani non solo con speranza, ma con concretezza».
Bovezzo oggi, infatti, vive un presente gioioso e guarda al futuro con fiducia, forte di un’unità testata sul «campo» e di una comunità che cresce sempre più non solo numericamente, ma nella solidarietà e nella capacità di ascolto.
Largo ai giovani
«I giovani - dice don Mauro Capoferri, parroco da un anno e mezzo - sono per noi importantissimi e sono una gran bella risorsa. Per questo abbiamo aperto le porte dell’oratorio di giorno e di sera. La nostra chiesa - aggiunge don Mauro - è una tenda di Dio tra le case, aperta a tutti. La fede che vogliamo testimoniare è la fede dei sì, non quella dei no che in questo tempo rischia di essere poco evangelica».
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