CronacaGarda

Il Vittoriale presenta l’acquisizione più importante della sua storia

Simone Bottura
Si tratta di migliaia di carte e autografi inediti di Gabriele D’Annunzio. Il presidente Guerri: «È stato un importante investimento economico, ma soprattutto un’operazione di enorme valore culturale»
  • «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri»
    «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri» - © www.giornaledibrescia.it
  • «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri»
    «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri» - © www.giornaledibrescia.it
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    «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri» - © www.giornaledibrescia.it
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    «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri» - © www.giornaledibrescia.it
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    «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri» - © www.giornaledibrescia.it
  • «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri»
    «Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...»: presentato al Vittoriale il «Fondo Paglieri» - © www.giornaledibrescia.it
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«Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare...» è il titolo dell’evento celebrato oggi, sabato 29, al Vittoriale. È una citazione dannunziana presa dal «Trionfo della morte», scelta per celebrare, parole del presidente Giordano Bruno Guerri, «un trionfo per gli studi».

Fondo Paglieri: la più importante acquisizione nella storia del Vittoriale

Nella cittadella dannunziana è stata infatti presentata l’acquisizione del «Fondo Paglieri», migliaia e migliaia di carte e di autografi inediti dannunziani che rappresentano il più importante arrivo di documenti presso la Fondazione di Gardone Riviera da quando D’Annunzio portò i suoi al Vittoriale.
«È stato un importante investimento economico - dice Guerri -, ma soprattutto un’operazione di enorme valore culturale, che ci permetterà di scoprire aspetti ancora sconosciuti di d’Annunzio, del suo lavoro, dei suoi rapporti personali e professionali e della costruzione del Vittoriale».

Nuova luce su d’Annunzio e la storia del Vittoriale

La raccolta comprende: 1.800 esemplari di edizioni speciali delle opere di d'Annunzio; mille lettere di d'Annunzio a vari corrispondenti, tra cui quelle inedite al farmacista di Gardone Riviera Mario Ferrari, ribattezzato dal Vate «Pharmacopola» (ossia «venditore di farmaci»); diversi manoscritti, tra opere, componimenti e messaggi; manifesti fiumani, volantini del volo su Vienna, locandine del teatro e delle pubblicità; album e stampe fotografiche; i faldoni che conservano agende, libri mastri e pagamenti di fatture, certamente provenienti dall'ufficio dell'architetto Gian Carlo Maroni, di straordinaria importanza per la ricostruzione delle vicende della Fabbrica del Vittoriale. Entità dell’investimento? «Sono presenti - dice Guerri - le eredi Paglieri da cui abbiamo acquistato il fondo. Sarebbe poco elegante parlarne».

Tutto per Tutti: la digitalizzazione completa degli archivi

Non è tutto. Per celebrare questo successo Guerri annuncia l’avvio di quello che, «nel trionfo di sigle che ci attorniano, ho chiamato TpT, Tutto per Tutti: la digitalizzazione completa dei nostri archivi, che impegnerà i prossimi cinque anni e che sarà a disposizione di ricercatori e appassionati tramite internet».

Inaugurate due nuove mostre

L’apertura della stagione estiva al Vittoriale è stata inoltre festeggiata inaugurando due mostre. Al Mas è allestita «Architettura d’avanguardia», che presenta quindici opere in olio su tela dell’artista romano Mauro Reggio, noto per la sua rappresentazione del paesaggio urbano - in questo caso del paesaggio del Vittoriale - di cui esalta prospettive e architetture, spogliandole dei segni e della presenza dell’uomo.

Nel parco sono invece collocate cinque opere di grandi dimensioni di Paolo Delle Monache, che danno vita alla mostra «Diario tra memoria e oblio», esposizione che evoca e reinterpreta i luoghi attraverso le sculture.

Il ritorno di Maciste

La giornata si è chiusa con la visione del film «Il ritorno di Maciste» (2023) del regista Maurizio Sciarra, con l’ex olimpionico di canottaggio Giuseppe Abbagnale e Steve Della Casa protagonisti. Non a caso: il film pone le basi per una rivalutazione del personaggio di Maciste, a distanza di oltre un secolo dalla sua comparsa sulla scena nel primo kolossal della storia del cinema, «Cabiria» (1914), scritto anche da Gabriele D’Annunzio. Fu proprio il Vate a coniare il nome Maciste, diventato sinonimo di forza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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