Il Tar di Brescia chiede più personale e autonomia
Ci sono due richieste forti che arrivano dal Tar di Brescia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: organici e autonomia.
Durante la cerimonia, che si è tenuta nella sede di via Zima, il presidente della seconda sezione Bernardo Massari – che sostituisce il collega Angelo Gabbricci, assente per motivi di salute – ha parlato della necessità che al Tar di Brescia, competente anche per le province di Bergamo, Cremona e Mantova, sia assegnato ulteriore personale. La carenza tra i magistrati arriva al 20%. Da anni, poi, il Tar di Brescia chiede di diventare sezione autonoma, ora con rinnovata forza, e non più distaccata di Milano.
Dai dati emerge un anno non facile. Il numero dei ricorsi definiti è calato del 36% e anche se i nuovi presentati sono stati il 16% in meno c’è stato un complessivo aumento dell’arretrato. Le ragioni, ha spiegato Massari, sono legate al numero limitato di fascicoli che, per le norme della giustizia amministrativa, possono essere assegnati ai magistrati di prima nomina (a Brescia ne sono 4 arrivati nel 2023) e per il fatto che al Tar di Brescia non è concesso inserire udienze straordinarie oltre a quelle calendarizzate.
Tra i temi che hanno impegnato di più i giudici ci sono quelli che riguardano espropri e cantieri, richieste di asilo e regolarizzazione degli stranieri e tematiche legate all’agricoltura, in particolare le quote latte. Per il futuro, secondo il presidente della seconda sezione, saranno in aumento i contenziosi in materia di ambiente ed edilizia. Per tutte le questioni l’utenza «richiede una celere definizione per evitare il perdurare dell’incertezza».
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