Il sacrario del Tonale compie 100 anni
Da cento anni custodisce le spoglie di 870 giovani Alpini, morti tra le vette dell’alta Valcamonica combattendo la Grande guerra. Molti di loro senza nome. E da un secolo è lì, al centro del Tonale, per ricordare la fine delle ostilità. Il sacrario del Passo ha compiuto, a fine agosto, i cento anni di vita, ma gli Alpini camuni hanno voluto aspettare la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate per ricordare il centenario dall’inaugurazione del monumento ossario.
La ricorrenza
L’iniziativa è in programma sabato 2 novembre 2024 al Passo, con un prologo già venerdì alle 18, quando sarà aperta una mostra fotografica nella sala polifunzionale di Ponte di Legno. Il 2 novembre il ritrovo sarà invece alle 9.30 per lo schieramento di gonfaloni, vessilli, gagliardetti e pubblico e l’ingresso del labaro nazionale, che per l’ennesima volta onora la Valcamonica con la sua presenza.
A seguire i discorsi ufficiali e alle 11 la messa, presieduta dal cardinal Giovanni Battista Re, oltre agli onori ai caduti nella cripta, con lettura della preghiera ai caduti. La cerimonia sarà l’occasione per omaggiare lo scultore di Darfo Timo Bortolotti, ufficiale degli Alpini all’Ortigara, nel settantesimo dalla morte.
La grande statua
È stato lui a realizzare la statua di bronzo della Vittoria Alata che svetta sulla cima del sacrario. La posa della prima pietra del monumento avvenne il 3 settembre 1922 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, di rientro da una visita in Trentino per partecipare alla cerimonia della ricostruzione di Ponte di Legno dopo il bombardamento degli austriaci del 27 settembre 1917. Mentre l’inaugurazione fu il 31 agosto 1924.
L’iniziativa è stata presentata nella sede dell’Ana a Breno, alla presenza del presidente Ciro Ballardini, con il suo vice Riccardo Mariolini, e del direttore generale dell’Ana Mario Sala. «Gli Alpini camuni – afferma Ballardini – hanno voluto organizzare questa cerimonia in memoria dei caduti, ricordando così anche la ricorrenza del 4 Novembre e il centenario dell’inaugurazione dell’ossario. Si tratta di un pezzo della nostra storia, che è anche parte integrante del patrimonio dell’Italia».
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