Il Rio intasato è una furia: un fiume di fango sommerge case e negozi a Vobarno
Oggi la chiamano impropriamente «bomba d’acqua» e per molti è un fenomeno dovuto alla tropicalizzazione del clima: lo scotto da pagare per il progressivo riscaldamento del nostro pianeta. Poco prevedibile, colpisce un po’ a caso su lembi di territorio. Ieri è successo a Vobarno in tre punti del paese, con due torrenti che hanno invaso la vecchia Provinciale IV e una frana che ha interessato la strada che sale in Degagna.
I danni maggiori
L’evento più devastante a Collio di Vobarno dove, trasportando velocemente materiale dalla «Valle di Collio», il torrente Rio ha riempito la tombatura, necessaria per farlo scorrere sotto la strada, fino a intasarla. Ieri c’era chi si ricordava che un tempo ci passava dentro stando eretto. Mezzo secolo fa qualcuno ha deciso di farci passare anche le fognature, col risultato che bisogna accucciarsi.
Ma la via per raggiungere il fiume Chiese il torrente l’ha trovata lo stesso, ma in superficie, trasportando fango, detriti, sterpi e persino tronchi d’albero fin contro le auto parcheggiate e le abitazioni, invadendo prima una ventina di scantinati, poi i pian terreno delle case, dei negozi e dei magazzini. È successo tutto in un lampo, fra le 17 e le 18. La furia dell’acqua, immortalata dai telefonini, complici i social, in un attimo ha fatto il giro della valle e non solo: auto che giravano su se stesse, vasi e arredi che navigavano per ogni dove.
I soccorsi
Subito è stata allertata la macchina dei soccorsi: sul posto sono intervenute da Roè Volciano da una parte e da Odolo dall’altra due ambulanze in via precauzionale col supporto dell’auto medicalizzata. Per fortuna nessuno si è fatto male. I Vigili del fuoco sono arrivati da ogni dove, perfino con un elicottero e da Cremona coi gommoni da rafting. I carabinieri e la Locale per gestire la grande confusione. I poliziotti della Stradale per il traffico. Il sindaco in prima persona.
Al lavoro
Intanto che la macchina delle emergenze affinava i protocolli, già intorno alle 18, gli abitanti in maniche di camicia avevano iniziato a drenare i locali sommersi, dandosi da fare con pale e scope, tirando fuori dalle stanze e dai negozi gli arredi per meglio ripulire dal fango, aiutati dalle ditte e dagli agricoltori della zona che si sono messi a disposizione con i loro mezzi d’opera.
Via Forno è stata chiusa a causa della frana caduta poco prima del ponte di Nalmase: si è trattato di alcuni metri cubi di materiale, ma la preoccupazione era che potesse cedere il versante soprastante, che è stato analizzato dai tecnici anche dall’alto con l’elicottero. Difficile ieri sera calcolare i danni, certo ingenti.
L’intervento dei Vigili del fuoco è durato fino alle 3 del mattino. Verso l’1.30 la corrente elettrica è stata ripristinata in tutto il paese.
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