Il Rio intasato è una furia: un fiume di fango sommerge case e negozi a Vobarno

Ubaldo Vallini
A Collio, dove il torrente è esondato, si registrano i danni maggiori, ma fortunatamente non ci sono feriti
Ruspe in azione per rimuovere i detriti sull'asfalto - © www.giornaledibrescia.it
Ruspe in azione per rimuovere i detriti sull'asfalto - © www.giornaledibrescia.it
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Oggi la chiamano impropriamente «bomba d’acqua» e per molti è un fenomeno dovuto alla tropicalizzazione del clima: lo scotto da pagare per il progressivo riscaldamento del nostro pianeta. Poco prevedibile, colpisce un po’ a caso su lembi di territorio. Ieri è successo a Vobarno in tre punti del paese, con due torrenti che hanno invaso la vecchia Provinciale IV e una frana che ha interessato la strada che sale in Degagna.

I danni maggiori

L’evento più devastante a Collio di Vobarno dove, trasportando velocemente materiale dalla «Valle di Collio», il torrente Rio ha riempito la tombatura, necessaria per farlo scorrere sotto la strada, fino a intasarla. Ieri c’era chi si ricordava che un tempo ci passava dentro stando eretto. Mezzo secolo fa qualcuno ha deciso di farci passare anche le fognature, col risultato che bisogna accucciarsi.

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Ma la via per raggiungere il fiume Chiese il torrente l’ha trovata lo stesso, ma in superficie, trasportando fango, detriti, sterpi e persino tronchi d’albero fin contro le auto parcheggiate e le abitazioni, invadendo prima una ventina di scantinati, poi i pian terreno delle case, dei negozi e dei magazzini. È successo tutto in un lampo, fra le 17 e le 18. La furia dell’acqua, immortalata dai telefonini, complici i social, in un attimo ha fatto il giro della valle e non solo: auto che giravano su se stesse, vasi e arredi che navigavano per ogni dove.

I soccorsi

Subito è stata allertata la macchina dei soccorsi: sul posto sono intervenute da Roè Volciano da una parte e da Odolo dall’altra due ambulanze in via precauzionale col supporto dell’auto medicalizzata. Per fortuna nessuno si è fatto male. I Vigili del fuoco sono arrivati da ogni dove, perfino con un elicottero e da Cremona coi gommoni da rafting. I carabinieri e la Locale per gestire la grande confusione. I poliziotti della Stradale per il traffico. Il sindaco in prima persona.

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Al lavoro

Intanto che la macchina delle emergenze affinava i protocolli, già intorno alle 18, gli abitanti in maniche di camicia avevano iniziato a drenare i locali sommersi, dandosi da fare con pale e scope, tirando fuori dalle stanze e dai negozi gli arredi per meglio ripulire dal fango, aiutati dalle ditte e dagli agricoltori della zona che si sono messi a disposizione con i loro mezzi d’opera.

Via Forno è stata chiusa a causa della frana caduta poco prima del ponte di Nalmase: si è trattato di alcuni metri cubi di materiale, ma la preoccupazione era che potesse cedere il versante soprastante, che è stato analizzato dai tecnici anche dall’alto con l’elicottero. Difficile ieri sera calcolare i danni, certo ingenti

L’intervento dei Vigili del fuoco è durato fino alle 3 del mattino. Verso l’1.30 la corrente elettrica è stata ripristinata in tutto il paese. 

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