Il recupero della Locomotiva in Castello entra nella seconda fase di restauro

La Redazione Web
Lo svolgimento delle operazioni sarà eseguito con la supervisione della restauratrice Marianna Cappellina del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano
Il recupero della Locomitiva in Castello -  © www.giornaledibrescia.it
Il recupero della Locomitiva in Castello - © www.giornaledibrescia.it
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È terminata la prima fase dei lavori di restauro della Locomotiva N. 1, storica motrice ferroviaria della Società Nazionale Ferrovie e Tranvie che, dopo aver percorso circa 2.5 milioni di chilometri, dal 17 settembre 1961 si trova nel piazzale del bastione San Faustino del Castello, rappresentando il primo esempio italiano di monumento ferroviario. L’intervento avrà un costo totale di 173.328 euro e avrà una durata di circa sei mesi. Oltre 60mila euro sono stati raccolti dalla campagna di crowdfunding attivata dall’Associazione Palcogiovani tra il 2022 e il 2024, accendendo i riflettori sulla Locomotiva N.1.

Questa prima fase ha riguardato le opere di cantierizzazione dell’area, con la realizzazione del ponteggio multidirezionale coperto e la recinzione perimetrale, rivestiti con teli impermeabili in pvc.

La seconda fase

Ora prenderà il via la seconda fase, nella quale sarà effettuato un lavaggio generale utilizzando un’idropulitrice a bassa pressione. In seguito, alcuni componenti e gli accessori rimuovibili saranno smontati per consentire il loro risanamento o la ricostruzione. Nel caso in cui non fossero recuperabili verranno sostituiti. La cassa esterna e la sottocassa verranno sottoposte a un’idrosabbiatura o alla criosabbiatura che asporteranno le vernici e consentiranno di individuare le parti in lamiera da restaurare, da tagliare o da sostituire. La livrea originaria sarà ripristinata: le superfici saranno stuccate e levigate e sarà poi applicata una vernice di fondo (primer) epossidica.

Sarà effettuato un restauro conservativo delle strutture della sottocassa e saranno poi spruzzate vernici acriliche specifiche fino a raggiungere lo stesso spessore della livrea originale. La cabina di guida sarà recuperata e tutti gli accessori (maniglioni, portafanali, borchie, profili e serrature) saranno sabbiati, verniciati e lucidati (oppure ricostruiti, se necessario) e, successivamente, riposizionati sulla locomotiva. Le tubazioni dell’impianto pneumatico saranno sostituite e sarà revisionato l’impianto elettrico per consentire l’accensione automatica dei fanali nelle ore notturne.

Per pulire le superfici e per rimuovere le vernici saranno utilizzate strumentazioni laser (soprattutto per le superfici piccole che presentano particolari da evidenziare), oppure verrà utilizzata la criosabbiatura, tecnica di pulizia industriale che, attraverso macchine ad aria compressa, proietta pellet di ghiaccio secco (anidride carbonica allo stato solido a -78,5°C) ad altissime velocità sulle superfici da pulire. Si tratta di un processo ecologico che non lascia residui secondari.

Lo svolgimento delle operazioni di pulizia e restauro sarà eseguito con la supervisione di una figura specializzata, la restauratrice Marianna Cappellina del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano, che riveste un ruolo di supporto al responsabile di progetto dell’intervento, oltre che con la condivisione con la Soprintendenza.

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