Il punto nascita di Gavardo rischia di chiudere: oggi le risposte

La Redazione Web
Nel tardo pomeriggio è atteso all’ospedale l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso per annunciare la riorganizzazione
Chiude il punto nascite a Gavardo?
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Parti in calo, personale ridotto all’osso. Quale sarà il futuro del punto nascita dell’ospedale di Gavardo? È legittimo chiederselo. Di fronte alla preoccupazione diffusa circa il fatto che il servizio possa avere i mesi (o forse i giorni) contati, Regione Lombardia e la Asst Garda non danno risposte: non c’è una conferma, come non c’è una smentita.

Oggi, però, dovrebbe farsi largo qualcosa di concreto: nel tardo pomeriggio è atteso all’ospedale di Gavardo l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. Motivo della sua presenza: annunciare la riorganizzazione del percorso nascita del Garda e della Valsabbia. Circa i dettagli, bocche cucite.

L’interesse, come si può immaginare, è forte: continuerà ad esistere un punto nascita all’ospedale di Gavardo? È vera l’indiscrezione secondo la quale già da luglio potrebbe cambiare qualcosa? Se il servizio dovesse venire meno, quali alternative avranno le future mamme della zona?

Attivo da cinquant’anni, il punto nascita di Gavardo ha assistito una novantina di parti da gennaio a oggi. Pochi se si considera che per mantenere aperta una struttura di questo tipo ne servono più di 400 all’anno. I tempi in cui erano in servizio 14 medici sono lontani: ora sono quattro, dei quali uno arrivato da Desenzano.

Della situazione in cui versa il servizio i dipendenti sarebbero già stati informati in modo tale da poter scegliere la loro futura collocazione. Oggi si attendono i dettagli ufficiali.  

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