Il Presidio 9 agosto torna «a casa» per una notte

A 3 anni dal primo gazebo festa in piazza Paolo VI: «Chiederemo un incontro con il nuovo prefetto per ribadire il nostro no al depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari»
  • La festa per i 3 anni del Presidio 9 agosto
    La festa per i 3 anni del Presidio 9 agosto - © www.giornaledibrescia.it
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È diventato un punto di riferimento per chiunque della salvaguardia del Chiese e del Benaco, nonché del no al depuratore del Garda a Montichiari e Gavardo, ha fatto una battaglia di «democrazia e di giustizia». E dopo aver lasciato a maggio di quest’anno la sua «storica» sede sotto il Broletto in piazza Paolo VI a Brescia, ancora indicata su Google Maps se si cerca l’area, il Presidio 9 agosto continua ad essere «quel catalizzatore attorno al quale tante persone hanno deciso di condividere i loro principi».

Con queste parole è iniziata la festa organizzata per festeggiare i tre anni esatti dalla prima comparsa del gazebo all’ombra della Prefettura, un’iniziativa che da presidio stabile si è fatto mobile: «Stiamo lavorando molto sul Garda - spiega Sergio Aurora, esponente del Presidio 9 agosto -, e siamo più che mai convinti che il depuratore sia un progetto assurdo, voluto a tavolino dalla politica e pieno di contraddizioni».

Tra le tante Aurora ne snocciola due cioè «il fatto che sia stato avviato l’iter progettuale da Acque Bresciane prima ancora che venisse concluso lo studio sullo stato di salute di collettamento del lago. Oltre a ciò dovrà essere recepita la direttiva Ue sulle acque reflue, che indica chiaramente che i corpi recettori delle acque depurate devono essere qualificati almeno come buoni: il fiume Chiese, sul quale per il 2025 dovrebbe essere pronto lo studio finanziato da Regione Lombardia, attualmente è solamente sufficiente».

Ferita aperta

Ma una delle ferite aperte per il Presidio, «vera negazione dello Stato di diritto» come sottolineato da Raffaella Giubellini, è stata la nomina da parte del governo di un commissario straordinario, incarnato dalla figura del prefetto. E adesso che Andrea Polichetti subentrerà a Maria Rosaria Laganà nel ruolo anche la carica di commissario «automaticamente farà capo a lui. Per tale motivo chiederemo al più presto un incontro - annuncia Aurora -, per conoscerci e per spiegare le nostre ragioni».

Ragioni che, forti di «continue interlocuzioni con esperti e costante attività di informazione», non sono cambiate nel tempo. Per Il Presidio 9 agosto il depuratore a Montichiari e Gavardo «non solo sarebbe dannoso per il Chiese ma anche per lo stesso lago - spiegano gli esponenti -. Senza considerare i costi abnormi per la realizzazione, che già due anni fa erano aumentati del 77%». Un’altra soluzione per la depurazione delle acque del Benaco è perciò quindi ancora possibile «con la proposta per un nuovo progetto che potrebbe anche scaturire da un concorso di idee europeo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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