Il misterioso Monte Orfano, la «vetta» della Franciacorta

Le fortune del Monte Orfano nella storia sono legate soprattutto alla sua felice posizione geografica e alla presenza antropica nei tempi.
D’altronde la montagna che svetta sulla Franciacorta è stata popolata sin dai tempi antichi: in vetta sono stati trovati resti di insediamenti difensivi risalenti al neolitico e in prossimità della chiesa di san Michele sono numerosi i cocci di ceramica nera rinvenuti e riferibili allo stesso periodo. Dopo i Celti furono gli etruschi a insediarsi sull’Orfano, edificando nell’estremo sperone occidentale del monte una fortezza, utilizzata come base dal grosso delle forze stanziate nel territorio di Coccaglio.
Quindi nel V secolo a.C. fu la volta dei Cenomani che modificarono il paesaggio con la costruzione di potenti bastioni in pietra e legna a difesa del territorio. Proprio resti di questi insediamenti sono stati trovati sull’altura, sulla quale - secondo una leggenda - era costruito un tempietto dedicato al dio Sole. E mentre a valle dopo la cacciata della popolazione cenomane da parte dei Romani nel I secolo a.C. la Franciacorta crebbe d’importanza e si sviluppò attorno al castrum di Rovato (attraversato dalla via Gallica), ad alta quota i romani ristrutturarono le fortificazioni già esistenti, rendendosi conto della notevole importanza strategica e militare del Monte: dove prima sorgeva la fortezza etrusca fu costruita una torre di avvistamento di cui ora rimane soltanto la base.
Infine fu la volta dei Longobardi, la cui traccia più significativa è senza dubbio la suggestiva chiesa di San Michele.
Il nome del monte, invece, stando alle fonti risale al 795: secondo alcuni è dovuto al fatto che esso è isolato da altri rilievi, mentre secondo altri «Orfano» starebbe semplicemente a indicare un’altura montana, termine che ha un corrispettivo in altre lingue europee.
Alle origini l’Orfano era coperto da querce e da castagni, le viti compaiono soltanto in periodo romano, per i primi terrazzamenti bisogna arrivare al 1400.
Il Mont’Orfano è segnato da alcuni canali naturali di deflusso delle acque piovane, lungo le numerose ma modeste incisioni vallive dei versanti. Il ceppo è frequentemente interessato da pozzi carsici, grotte che si spingono a profondità varie e si trovano su tutte le colline della Franciacorta. Tra le grotte locali le più significative sono quelle nei pressi del convento di San Giacomo e la Lacca a Cologne. D’altronde ricchezza idrologica e fertilità di terreno furono valorizzate e organizzate per raggiungere pieno sviluppo con il quando l’area agraria intermorenica e quella contigua della pianura furono divise in poderi.
Ma il Monte ospita anche significativi monumenti e siti d’interesse: oltre agli svariati resti archeologici romani e pre-romani già citati, sono adagiati sull’altura il convento dei frati servi di Maria, a Rovato, gestito dall’Ordine da ben 400 anni. Ma in un’altra zona del Monte Orfano c’è anche un monumento dedicato alla Seconda guerra mondiale.
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