Il ladro la afferra per il collo: 14enne salvata dal papà a Rovato

Il padre della ragazza, invalido, si è subito lanciato in sua difesa. Per il 26enne lituano stabilita la custodia in carcere in attesa del processo a gennaio
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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In aula ha detto qualche frase in russo. Più che altro per spiegare che non capisce. Non si è affidato all’avvocato d’ufficio che gli ha assegnato il tribunale, non ha spiegato cosa ci facesse in quella casa. E neppure ha chiarito cosa faccia in Italia. Anche con l’interprete non è stato di molte parole. Per il giudice la sua posizione «non è credibile» e per questo, per ora, resta in carcere in attesa che, il prossimo 8 gennaio, si definisca la sua posizione. Al momento nessuna possibilità di riti alternativi e neppure di patteggiamento.

L’udienza

In aula in manette è arrivato, per il secondo giorno consecutivo, un 26enne lituano senza fissa dimora e che, solo nelle ultime ore, ha dichiarato generalità diverse ai carabinieri, al giudice e all’avvocato. Lo hanno portato a Palazzo di giustizia per l’udienza in direttissima i carabinieri di Rovato ed Erbusco che, la notte di Natale, sono intervenuti in un appartamento di Rovato dopo che era stata segnalata una violenta colluttazione.

La ricostruzione

Approfittando del buio infatti il 26enne si era introdotto nell’appartamento, ma una volta all’interno si era trovato davanti una ragazzina di 14 anni. A quel punto l’uomo le ha messo le mani al collo e l’ha sbattuta contro il muro, schiacciandola con il suo peso e impedendole di muoversi. Non ha avuto tempo di fare altro. Il padre, di circa 50 anni e invalido, si è lanciato in difesa della figlia ingaggiando una violenta colluttazione con l’intruso, sedata solo dall’arrivo dei carabinieri che, non senza fatica, hanno bloccato l’uomo e lo hanno arrestato. Non è chiaro se il 26enne fosse entrato nell’appartamento per cercare qualche oggetto di valore da rubare o se puntasse ad una aggressione fisica alla ragazzina, che per fortuna non è riuscito a portare a termine.

Nell’udienza per direttissima in programma ieri mattina era previsto che venissero sentite anche le persone offese, ma non è stato possibile e il processo è stato aggiornato al prossimo 8 gennaio

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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