Il Gruppo formazione lavoro della Fondazione Pavoniana festeggia 30 anni

La formazione al lavoro come strumento educativo e di riscatto per ragazzi in situazioni di fragilità. Il cardine dell’insegnamento di San Lodovico Pavoni, religioso bresciano fondatore a inizio Ottocento della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, da trent’anni rivive nel Gruppo formazione lavoro (Gfl) della Fondazione Pavoniana, servizio che dal 1994 ha aiutato oltre 500 ragazzi e ragazze di Brescia e provincia con difficoltà sociali, familiari o personali ad inserirsi nel mondo professionale.
Il laboratorio
Un compleanno che verrà festeggiato il 4 giugno, con una festa nei locali del Gfl alle 18.30, dove il laboratorio Gfl verrà intitolato a uno dei suoi fondatori, il fratello laico pavoniano Gigi Paris. «È un servizio unico in Lombardia - spiega Gianni Tranfa, direttore delle attività educative della sede bresciana della Fondazione Pavoniana -. Per un servizio educativo trent’anni sono una data significativa: ci sembrava il caso di celebrarla perché l’Opera pavoniana e il Gruppo formazione lavoro sono per noi un elemento distintivo fondamentale».
Un percorso sulle orme del santo fondatore: «È un servizio nato all’interno del Centro di aggregazione giovanile - spiega padre Lorenzo Agosti, superiore dei pavoniani di Brescia -, per ragazzi minorenni dopo i 16 anni o neomaggiorenni non più in grado di frequentare la scuola o di affrontare il mondo del lavoro. Abbiamo ripreso qualcosa che era caratteristico di San Lodovico Pavoni, creando una realtà formativa che rendesse i ragazzi in grado di affrontare la vita e trovare un impiego». Il servizio si svolge nel laboratorio di via Lodovico Pavoni 9 a Brescia, dove i ragazzi si cimentano in attività cartotecniche e di legatoria e imparano ad approcciarsi a 360° al lavoro: li si aiuta infatti a conoscere diritti, doveri e norme di sicurezza, a stendere un curriculum e leggere le buste paga, a rispettare gli orari. «Sembrano cose scontate - spiega Tranfa -, ma non lo sono per tanti di loro».
Il Gfl collabora con i Servizi sociali di Brescia e provincia e col Servizio di integrazione lavorativa del Comune di Brescia, ma molti ragazzi vengono anche dai Cfp cittadini, accolti dal Gfl per stage curriculari, o da situazioni di messa alla prova dal Tribunale dei minori. «I servizi sociali - aggiunge Tranfa - sentono probabilmente il Gfl come un servizio che nella sua specialità risponde all’esigenza di collocare un minore che non starebbe da nessuna altra parte».
Le aziende
Non manca la relazione con il territorio: «In questi anni è cresciuto molto il rapporto con le aziende - spiega il coordinatore del servizio Fabio Scalvinoni -. Oggi ne abbiamo una ventina che collaborano con noi. Abbiamo avuto buoni risultati di inserimento, molti ragazzi tornano per ringraziarci perché sono stati assunti. La rete di relazioni con aziende e scuole è stata la forza che ci ha fatto andare avanti in questi trent’anni, cerchiamo sempre di cercare collaborazioni nuove». Oggi sono 12 i ragazzi nel progetto, che a seconda dei casi può durare uno o due anni: «Ognuno ha un percorso individuale con obbiettivi specifici - aggiunge Scalvinoni -. L’importante per noi non è solo trovare un lavoro ma mantenerlo: formare dei ragazzi che riescano anche a sostenere le difficoltà».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.