Il futuro dell’ecomostro riaccende le polemiche a Toscolano
È scontro tra Amministrazione e opposizione sull’ecomostro alle spalle del palazzo municipale a Toscolano. Parliamo del cantiere sorto sulle ceneri dell’ex Cartiera Vetturi, in parte trasformata nell’attuale municipio (inaugurato nel 2002) e in parte, nella zona che si incunea verso la Valle delle Cartiere, rimasta un enorme scheletro incompiuto, un obbrobrio che deturpa il paese da 25 anni, proprio all’ingresso di un’area ad alta valenza turistica come la valle che è stata la culla dell’industria cartaria.
Quel cantiere abbandonato racconta una lunga storia di abusi, fallimenti, aste andate deserte e infinite polemiche, che si sono ravvivate nell’ultimo Consiglio comunale. Intanto, e questa è una novità, è emerso che il comparto è stato recentemente aggiudicato all’asta per 214mila euro, un prezzo decisamente più vantaggioso rispetto alle aste bandite negli anni scorsi (che partivano da una base di un milione). Anche per questa ragione il gruppo di minoranza Fare Comune ha chiesto delucidazioni sulla mancata partecipazione del Comune all’asta. «È un problema che si trascina da 25 anni – chiarisce la sindaca Chiara Chimini – e al momento non ci è sembrato il caso di farci carico di una situazione di tale portata». Anche perché l’immobile, aggiunge la vicesindaca Vittoria Goi, «presenta criticità importanti». «Quando - continua Chimini - la situazione sarà più chiara per i legali, gli esperti e i tecnici che ci stanno supportando, si potranno fare valutazioni diverse».
Pgt e dintorni
Insomma, la nuova Amministrazione sta valutando e approfondendo. Ma la minoranza attacca. Fare Comune, per voce del capogruppo Andrea Andreoli, ha chiesto se «l’Amministrazione ha intenzione di effettuare l’esproprio dell’area da adibire a parcheggi e servizi pubblici come consentito dall’azzonamento del Pgt vigente (predisposto dall’attuale opposizione, ndr), se ha preso contatti con l’acquirente per definire un’eventuale fruizione pubblica dell’area e se ha intenzione di modificare la destinazione urbanistica dell’immobile». Le risposte di Chiara Chimini: «L’esproprio per ora non è stato preso in considerazione e l’eventuale modifica della destinazione urbanistica dell’immobile sarà oggetto di futura valutazione, con la massima tutela dell’ente. Grazie dei suggerimenti – la chiosa del sindaco – ma mi fido più degli avvocati e dei responsabili che della minoranza».
La questione è complessa e una soluzione appare ancora lontana.
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