Il depuratore della Valtrompia si allarga, ma per Lumezzane servono 50 milioni di euro

Barbara Fenotti
Non ci sono problemi per l’allacciamento da Marcheno in su, ma la situazione è molto diversa in Valgobbia
L'impianto di depurazione della Valtrompia - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'impianto di depurazione della Valtrompia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Gli ultimi anni sono stati decisivi per l’avvio in Valtrompia di alcune delle principali opere di cui si parlava da oltre un trentennio. Dalle più contestate, come il raccordo autostradale e l’acquedotto di Valle (che, però, non ha ancora visto un avvio ufficiale) a quelle che hanno messo d’accordo quasi tutti come il depuratore comprensoriale.

L’obiettivo dietro alla costruzione di quest’ultimo era di liberare il Mella dagli scarichi fognari: a oggi è stato raggiunto solo parzialmente. L’opera, situata in località Dosso Boscone, a Concesio, è stata inaugurata il 13 dicembre del 2022. Nel 2023 sono state svolte le prove di funzionamento e si è poi provveduto ad allacciare i comuni di Concesio, Villa Carcina, Sarezzo, Polaveno e Gardone. Oggi il depuratore tratta i reflui di questi paesi per un totale di circa 50mila abitanti equivalenti.

«Nel biennio 2024-2025 deve essere effettuato l’allacciamento dei territori da Marcheno in su – spiega il presidente di Azienda Servizi Valtrompia (Asvt) Michele Gussago –, quindi anche Tavernole e Pezzaze, dove sono giunte le opere di collettamento. Poi ci saranno le prove di funzionamento canoniche come fatto per i comuni già collettati».

Il caso

Tuttavia all’appello manca ancora Lumezzane, un territorio vasto, popoloso e ricco di attività produttive. «Nel 2024 e 2025 si riusciranno ad allacciare delle piccole porzioni vicine al collettore: parliamo di aree del fondovalle – afferma Gussago –. Non sarà però possibile allacciare il Comune, il quale ha bisogno di investimenti cospicui per il rifacimento delle fognature, che oggi vanno a perdere nel sottosuolo». L’ostacolo? Come spesso accade in questi casi, al momento è dato dall’investimento necessario per collegare la Valgobbia al depuratore concesiano: «Servono all’incirca 50 milioni di euro – spiega Gussago –: è un importo di una certa entità, che a oggi non siamo in grado di dire come e quando potrà essere fatto, anche perché le prospettive di investimento, da quando c’è stato il passaggio, sono in mano ad Acque Bresciane».

La società

Asvt è diventato, insomma, gestore per conto terzi. In parole povere, siccome il passaggio ad Acque Bresciane è graduale, l’Azienda di Valle fino alla fine del 2025 continuerà a occuparsi degli aspetti gestionali, nella fattispecie di interventi e riparazioni sulla rete. Con l’inizio del 2026 il capitolo depurazione si chiuderà e Asvt rimarrà in carico per i servizi di Igiene urbana e la gestione dei 4 metanodotti presenti in Valtrompia.

Tornando alla questione depurazione, «per i Comuni fino a Gardone, che sono quelli più abitati della Valle, il depuratore funziona – conclude Gussago – ed è in grado di restituire al Mella non più fogne ma acqua depurata: è un grossissimo passo avanti».   

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