Il depuratore della Valtrompia si allarga, ma per Lumezzane servono 50 milioni di euro
Gli ultimi anni sono stati decisivi per l’avvio in Valtrompia di alcune delle principali opere di cui si parlava da oltre un trentennio. Dalle più contestate, come il raccordo autostradale e l’acquedotto di Valle (che, però, non ha ancora visto un avvio ufficiale) a quelle che hanno messo d’accordo quasi tutti come il depuratore comprensoriale.
L’obiettivo dietro alla costruzione di quest’ultimo era di liberare il Mella dagli scarichi fognari: a oggi è stato raggiunto solo parzialmente. L’opera, situata in località Dosso Boscone, a Concesio, è stata inaugurata il 13 dicembre del 2022. Nel 2023 sono state svolte le prove di funzionamento e si è poi provveduto ad allacciare i comuni di Concesio, Villa Carcina, Sarezzo, Polaveno e Gardone. Oggi il depuratore tratta i reflui di questi paesi per un totale di circa 50mila abitanti equivalenti.
«Nel biennio 2024-2025 deve essere effettuato l’allacciamento dei territori da Marcheno in su – spiega il presidente di Azienda Servizi Valtrompia (Asvt) Michele Gussago –, quindi anche Tavernole e Pezzaze, dove sono giunte le opere di collettamento. Poi ci saranno le prove di funzionamento canoniche come fatto per i comuni già collettati».
Il caso
Tuttavia all’appello manca ancora Lumezzane, un territorio vasto, popoloso e ricco di attività produttive. «Nel 2024 e 2025 si riusciranno ad allacciare delle piccole porzioni vicine al collettore: parliamo di aree del fondovalle – afferma Gussago –. Non sarà però possibile allacciare il Comune, il quale ha bisogno di investimenti cospicui per il rifacimento delle fognature, che oggi vanno a perdere nel sottosuolo». L’ostacolo? Come spesso accade in questi casi, al momento è dato dall’investimento necessario per collegare la Valgobbia al depuratore concesiano: «Servono all’incirca 50 milioni di euro – spiega Gussago –: è un importo di una certa entità, che a oggi non siamo in grado di dire come e quando potrà essere fatto, anche perché le prospettive di investimento, da quando c’è stato il passaggio, sono in mano ad Acque Bresciane».
La società
Asvt è diventato, insomma, gestore per conto terzi. In parole povere, siccome il passaggio ad Acque Bresciane è graduale, l’Azienda di Valle fino alla fine del 2025 continuerà a occuparsi degli aspetti gestionali, nella fattispecie di interventi e riparazioni sulla rete. Con l’inizio del 2026 il capitolo depurazione si chiuderà e Asvt rimarrà in carico per i servizi di Igiene urbana e la gestione dei 4 metanodotti presenti in Valtrompia.
Tornando alla questione depurazione, «per i Comuni fino a Gardone, che sono quelli più abitati della Valle, il depuratore funziona – conclude Gussago – ed è in grado di restituire al Mella non più fogne ma acqua depurata: è un grossissimo passo avanti».
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